È uno dei classici interrogativi “da bar” che si rincorrono ciclicamente nelle discussioni tra appassionati: in poligono, in armeria e oggi anche sui social. Parliamo, in particolare, delle carabine e munizioni per il tiro a lunga distanza. La domanda ricorrente è se una pioggia intensa abbia o meno la capacità di deviare la traiettoria di un proiettile, rispetto al suo normale moto nell’aria.
Per molti anni, si è sostenuto che questo “incidente” fosse reso impossibile dal fatto che l’onda d’urto dell’aria intorno al proiettile sarebbe stata comunque in grado di deviare eventuali gocce che si fossero trovate al posto sbagliato nel momento sbagliato, con il risultato che, in pratica, il proiettile non sarebbe mai stato realmente “toccato” da una goccia di pioggia. Altri sostenevano invece che il contatto con una goccia di pioggia fosse irrilevante per il moto del proiettile, perché quest’ultimo sarebbe stato animato da una velocità e dotato di una massa ben più grandi rispetto alla goccia di pioggia.
In realtà, un paio di anni or sono si è riusciti a realizzare un esperimento, negli Stati Uniti, con la collaborazione dell’Energetic materials research and testing center del New Mexico, i cui risultati sono stati pubblicati dalla rivista Guns & ammo.
Con l’utilizzo di un tubo di Pvc forato, destinato a simulare la caduta di gocce d’acqua come in un violento acquazzone, sono stati sparati alcuni colpi con una carabina in calibro .308 Winchester, utilizzando palle Hornady Gmx di 165 grs. Con l’ausilio di una telecamera ad altissima velocità (in grado di scattare anche oltre 70 mila fotogrammi al secondo), si è riusciti a osservare il moto reciproco tra i proiettili e le gocce d’acqua. Si è così osservato che, nel caso in cui una goccia riesca a colpire la metà anteriore del proiettile, può determinare una imbardata che, nell’esperimento, è stata di 3,2 gradi (non proprio poco) e che, sempre nell’esperimento condotto, ha portato a uno spostamento verso il basso del punto di impatto di 4 pollici (102 mm) a 50 piedi (15 metri) e di ben 30 pollici (762 mm) a 100 yard (91,4 metri).
Nello stesso articolo di Guns & ammo si è, peraltro, sottolineato che la successione delle gocce di pioggia lasciate cadere dal tubo di Pvc era perfettamente allineata con la traiettoria del proiettile, cosa che con la pioggia “normale” non accade. Resta, quindi, assodato che la probabilità che un proiettile faccia un “incidente” con una goccia di pioggia è molto rara (anche in caso di violento acquazzone). Se, tuttavia, sparando al bersaglio si dovesse riscontrare un impatto del tutto anomalo rispetto al centro di rosata, allora si potrà effettivamente concludere che il proiettile… ha incontrato una goccia.