L'eurodeputato Stefano Maullu (Ppe) è stato il primo a rispondere al nostro accorato appello in difesa dei diritti dei possessori di armi, minacciati dal progetto di direttiva europea "disarmista". Pochi giorni fa ha scritto una lettera aperta agli appassionati e legittimi detentori di armi, spiegando quanto ha cercato di fare nelle settimane precedenti. Oltre a proporre alcuni emendamenti alla bozza di direttiva, ha inviato anche al presidente della commissione europea Jean Claude Juncker e a Elzbieta Bienkowska, prima relatrice della bozza di direttiva in questione, una lettera nella quale chiede loro una riflessione sul documento. Purtroppo, la risposta della Bienkowska (in allegato) è assolutamente stereotipata, dimostrando con ciò che da parte sua non c'è alcuna intenzione di mettere in alcun modo in discussione le teorie iniziali, né tantomeno riconsiderare la propria posizione tenendo presente (per esempio) che i dati statistici da lei tanto decantati, che starebbero alla base della decisione di produrre questa bozza di direttiva, sono ormai platealmente risultati manipolati.
Ecco il testo del comunicato di Maullu: "prosegue l'iter della direttiva 91/477/Cee al vaglio del Parlamento europeo. In precedenza, in occasione delle sedute delle Commissioni Libe e Imco, ho intavolato alcuni emendamenti con l'obiettivo di correggere le imprecisioni contenute nel testo della Direttiva, e quindi tutelare la libertà dei possessori legali di armi da fuoco. Le comunico che il giorno 24 maggio p.v. sarà discussa durante la seduta della Commissione Giuridica (JURI) il potenziale contrasto della Direttiva rispetto il principio di Sussidiarietà, che dovrebbe garantire agli Stati Membri di evitare interferenze da parte delle Istituzioni Comunitarie in materia di sicurezza interna, nello specifico sul controllo dell'acquisto ed il possesso di armi. Nella mia azione di sostegno ai diritti dei cittadini Europei che detengono legalmente armi da fuoco, e nella denuncia dei rischi insiti in una proposta legislativa vaga e motivata da ragioni politiche, ho contattato personalmente il Presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker, ed El?bieta Bie?kowska, Commissario europeo per il mercato interno, l'industria, l'imprenditoria e le piccole e medie imprese, con il fine di instaurare un canale di contatto diretto con gli organi decisionali competenti. In allegato troverà la mia lettera e quella che ho ricevuto in risposta".