È una vera e propria gara di solidarietà messa in campo dal mondo venatorio, anche per finanziare la ricerca contro il coronavirus. Ecco alcuni esempi
È già oltre quota 800 mila euro e continua a crescere, sul cospicuo “monte” complessivo del mondo venatorio, il valore delle donazioni in denaro o in materiale sanitario effettuate a oggi dalle sezioni della Federazione italiana della caccia in tutta Italia grazie alla generosità dei tesserati, dei loro familiari e di tanti che hanno risposto con entusiasmo e prontezza all’invito di contribuire in modo concreto agli sforzi del Paese per contrastare e arrestare l’epidemia di covid-19. “Un esempio tangibile della generosità del nostro mondo”, ha commentato il presidente nazionale Fidc Massimo Buconi, “che mi suscita orgoglio e gratitudine. L’ho già espressa più volte e continuerò a farlo. Non perché mi genera meraviglia. Anzi. Conosco bene il cuore e la generosità delle persone con cui condivido la nostra grande passione e da loro non mi aspettavo assolutamente niente di meno. Ancora grazie! E continuiamo su questa strada finché ce ne sarà bisogno”.
Federcaccia nazionale ha anche attivato l’iniziativa “Un vaccino nel mirino! Con lo Spallanzani per battere il virus!”: una sottoscrizione per finanziare la ricerca con l’obiettivo di un vaccino contro la pandemia, a fianco dell’Istituto nazionale malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma. Dopo una prima donazione di 80 mila euro lo scorso 14 marzo, Federcaccia nazionale vuole proseguire nell’opera di sostenere chi è impegnato ad approfondire le conoscenze su questo nuovo virus per combatterlo e, si spera, debellarlo in tempi brevi. Da oggi si può fare con semplice bonifico da casa a questi estremi: IBAN IT 44 U 01005 03309 000000200567; intestato a Federazione italiana della caccia; causale: nome, cognome (oppure associazione o società) – emergenza coronavirus.
Anche Arcicaccia si è impegnata attivamente sul territorio: il Circolo di Istia d’Ombrone (Gr) ha donato 600 euro all’ospedale di Grosseto; l’Arcicaccia Cuneo ha donato 3.000 euro all’ospedale Carle e Arcicaccia Piemonte ha donato 4.000 euro; Arcicaccia Lombardia ha donato 7.000 euro; Arcicaccia Lecce ha attivato una raccolta fondi a favore dell’ospedale “Vito Fazzi”; Arcicaccia e Federcaccia di Castelfiorentino (Fi), insieme, hanno raccolto 1.500 euro; Arcicaccia Belluno ha donato 2.000 euro.
E così tutte le altre associazioni venatorie. Citiamo, per dovere di cronaca, quanti ci hanno segnalato direttamente il loro impegno.
Il comitato di gestione dell’Ambito territoriale di caccia Salerno 1 e il Comitato di Gestione dell’Atc Aree Contigue al Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano (Salerno 2) hanno deliberato l’acquisto di attrezzature medico-sanitarie da donare agli ospedali della Provincia di Salerno per oltre 35 mila euro.
L’Unione nazionale cacciatori cinghialai Uncc settoriale Fidc di Pavia ha donato al Policlinico S.Matteo di Pavia la somma di euro 500 e sta raccogliendo da tutte le venti squadre degli Atc 4 e 5 una cifra molto superiore.
Il neonato Coordinamento nazionale squadre al cinghiale dell’Emilia-Romagna ha donato 100.000 euro alla lotta al covid-19. Le squadre dei cinghialai della provincia di Prato hanno raccolto 8.500 euro da donare all’Asl per l’ospedale Santo Stefano. Il consiglio provinciale di Prato dell’Urca gestione fauna e ambiente ha donato mille euro alla fondazione Ami per il sostegno a maternità e infanzia.