È un film horror che si ispira alla storia (vera) della vedova di William Wirt Winchester, figlio del fondatore della Winchester repeating arms, Oliver.
“Una struttura gigantesca di sette piani costruita senza una logica, almeno in apparenza. A ogni labirinto ne segue uno ancora più difficile. La sua costruzione è destinata a non essere mai completata perché questi sono gli ordini della vedova Winchester”. La voce cavernosa dello speaker annuncia il trailer del prossimo film horror “La vedova Winchester” prodotto dalla Eagle pictures con la regìa dei fratelli Michael e Peter Spierig in uscita a metà febbraio.
Il film racconta la storia di Sarah Lockwood Pardee (New Haven, settembre 1839–San Jose, 5 settembre 1922), vedova dal 1881 di William Wirt Winchester, proprietario della fiorente fabbrica di armi statunitense omonima, costruttrice della nota carabina a ripetizione.
La signora, interpretata dalla celebre attrice Helen Mirren (nella foto sopra), convinta di essere perseguitata dagli spiriti di persone uccise dai fucili dell'azienda di famiglia, dedica giorno e notte alla costruzione di una enorme magione progettata per tenere a bada i fantasmi. Quando lo scettico psichiatra Eric Price (interpretato da Jason Clarke), viene inviato nella villa per visitare la donna, scopre che nella sua ossessione c’è del vero.
Così come c’è del vero nei fatti cui questa novella noir si ispira. Nel 1884 Sarah Winchester si trasferì in California e acquistò una fattoria in costruzione dal dottor Robert Caldwell. L'edificio si trovava su 161 acri di terreno in quella che oggi è la città di San Josè. Immediatamente, Sarah Winchester cominciò a spendere i suoi venti milioni di dollari di eredità per rinnovare la casa e aggiungere nuove stanze: i lavori continuarono 24 ore al giorno, 7 giorni la settimana, 365 giorni all'anno per i successivi 38 anni. Le stanze non raggiunsero quota 500, come narrato nel film, ma 60: 40 erano le camere da letto, 6 le cucine, 2 le sale da ballo, 13 i bagni. Di questi ambienti è composta la vera magione dei Winchester a San José.
Pare dunque che davvero la vedova fosse stata convinta da una medium che la casa fosse frequentata dai fantasmi delle persone uccise dalle armi Winchester e che solo il continuo costruire li avrebbe placati. In questo modo e con questa ossessione, la donna ampliò enormemente l'edificio, costruendo all'interno anche elementi inutili, come scale che non portano a niente, finestre che si aprono sul nulla e un ascensore a pistoni orizzontale, l'unico esistente negli Stati Uniti. Prima della disponibilità tecnica di ascensori (in seguito ne furono installati tre), Sarah fece costruire ovunque scale di facile accesso, per poter comodamente arrivare in ogni punto della casa malgrado la sua grave artrite.
Affascinata e appassionata al numero tredici, la donna fece in modo che rientrasse nella struttura della casa in molti punti: per esempio, ci sono tredici bagni, tredici lampadari e le finestre hanno tredici lastre di vetro.
Ci occuperemo più diffusamente di questa misteriosa costruzione (nella foto sotto) nel prossimo numero di Armi e Tiro.