Secondo le intenzioni dell’Us air force, alcuni Ac-130U tenuti di riserva per la flotta, potranno diventare presto piattaforme di sperimentazione per armi “non letali” a energia diretta come laser e “cannoni” a microonde. Il versatile C-130, trasformato da “Cannoniera volante” (Ac-130H Spectre e Ac-130 Spooky II) a vero “Arsenale volante” con le versioni Ac-130U Stinger e Ghostrider in grado di lanciare anche i mini-missili Griffin e Viper Strike (come gli Hellfire e le bombe guidate Gbu-39/Gbu53/B…), potrebbe diventare anche la prima piattaforma volante “less than lethal”.
Le tecnologie correnti sembrano essere abbastanza mature: l’Advanced tactical laser (classe 100 Kw) è già stato sperimentato nei C-130: ha una portata di 20 chilometri ma un peso intorno le 5 tonnellate. A questo sistema si vorrebbe integrare un Active denial system ossia, una parabola in grado di irradiare brevi ma intense “raffiche” di microonde capaci di provocare dolore (senso di bruciatura) senza danni irreversibili per gli umani: sistema già montato sugli Hummer per controllo dei tumulti e noto anche come “Pain ray cannon”. L’Usaf pensa anche che il livello di miniaturizzazione dei sistemi, come la potenza, andranno in futuro di pari passo rendendo sempre più compatte ed efficaci queste “armi”. Il laser potrebbe essere impiegato per esempio, per “incenerire” il motore di un veicolo senza uccidere gli occupanti o creare danni collaterali in ambienti urbani, il proiettore di microonde potrebbe disperdere assembramenti di persone che minaccino da vicino operazioni peacekeeping, senza ricorrere alla forza. In pratica, l’Usaf vorrebbe avere a disposizione una piattaforma volante in grado di condurre interdizioni di area precise e non letali. L’eventuale ampliamento di tale concetto nel settore Law enforcement e sul suolo nazionale viceversa, appare non privo di implicazioni politiche e future feroci opposizioni.
(Nella foto l’Advanced tactical laser montato sotto la fusoliera di un C-130. Foto Usaf)