Assoarmieri ha diffuso un comunicato nel quale conferma che le armerie, attualmente chiuse, possono comunque soddisfare le esigenze delle categorie professionali. Come?
L’emergenza Coronavirus ha obbligato la stragrande maggioranza degli esercizi commerciali in Italia al cosiddetto “lockdown”, cioè alla chiusura, con la sola eccezione di quelli destinati a fornire servizi essenziali come alimentari, edicole e così via. Le armerie sono di conseguenza chiuse anch’esse in tutta Italia. L’Assoarmieri informa che, tuttavia, nel rispetto delle indicazioni contenute dei decreti emanati dal governo e delle circolari dei ministeri, è possibile anche in questi giorni di chiusura rifornire le categorie professionali rappresentate da forze dell’ordine, polizie locali, guardie giurate e altri appartenenti alle amministrazioni dello Stato individuate nell’allegato (CLICCA qui sotto), di quanto possa essere necessario per lo svolgimento dei propri compiti istituzionali e professionali, che non si sono interrotti a causa dell’epidemia ma, anzi, sono risultati incrementati. Quindi nel momento in cui le categorie professionali indicate fossero nella necessità di disporre di elementi dell’equipaggiamento, riparazioni alle armi e altri servizi specializzati, sarà possibile all’armiere soddisfare tali richieste, ovviamente nel rispetto delle precauzioni di sicurezza per il pericolo di contagio, quindi con le distanze e i dispositivi di protezione previsti.
L’Assoarmieri ha preparato un modulo (QUI SOTTO in pdf) che gli armieri possono scaricare, stampare, personalizzare con i propri dati e affiggere sulla serranda delle armerie (ma anche sui loro siti Internet), per avvisare di questa possibilità. “È un piccolo segno”, ha commentato il presidente di Assoarmieri, Antonio Bana, “ma a mio avviso è un segno importante per garantire la nostra assistenza alle categorie che in questi giorni sono impegnate in prima linea per la tutela della collettività”.