La Kalashnikov concern sta sfruttando il salone militare Army 2016, in corso al Patriot center di Mosca, per la presentazione di un buon numero di novità e prototipi. Tra questi, il nuovo sniper semiautomatico Svk, nei calibri 7,62×51 e 7,62x54R, e la Pdw M4 calibro 5,56×45, successori, rispettivamente, dello sniper Dragunov Svd e dell’Aksu-74 “Krinkov”. Il design della piattaforma appare nuovo, mentre la meccanica riprende concretamente il sistema Dragunov Svd con pistone a corsa corta e otturatore rotante a tre tenoni di chiusura con alcuni miglioramenti: valvola di regolazione dei gas per l’impiego di moderatori di suono; comandi ambidestri; calciolo regolabile e ribaltabile sul lato sinistro. L’arma impiega caricatori amovibili polimerici da 10 colpi (standard) o ad alta capacità da 15 o 30 colpi e nella versione 7,62x54R intercambiabili con quelli del Dragunov Svd. Il Kalashnikov Svk è stato concepito, a detta dell’azienda, seguendo gli input degli sniper delle forze speciali russe. Tuttavia, pochi mesi orsono, la Kalashnikov concern aveva mostrato una piattaforma molto simile, denominata Sk-16, che pare sia stata abbandonata in favore del nuovo modello. La costruzione dell’Svk è mista: metallica per il semicastello superiore e polimerica per semicastello superiore, calcio e porzione inferiore dell’astina. Si tratterebbe di una novità o, meglio, dell’abbandono dei vecchi schemi costruttivi: il semicastello superiore è dotato, all’incirca all’altezza della camera di scoppio, di un gruppo di articolazione attraverso il quale si inserisce una spina passante di assemblaggio e smontaggio in modo del tutto analogo ai moderni (e meno moderni…) fucili d’assalto occidentali. La molla di recupero, tra l’altro, è posizionata parzialmente all’interno della lunga guida Picatinny integrale al fusto superiore. Tale schema costruttivo si ritrova anche nel nuovo fucile d’assalto compatto M4 calibro 5,56×45 con funzioni di Pdw: sia per gli equipaggi di veicoli o velivoli sia come arma specialistica da Cqb per le forze speciali. Rispetto al precedente Aksu-74, adotta anche lui un pistone a corsa corta, mentre il blocco di otturazione non dovrebbe differire molto dal “Krinkov”. Altra dipartita dal precedente disegno è la manetta di armamento, adesso reversibile e ospitata all’interno del semicastello superiore. Il Kalashnikov M4 pesa meno di 2.500 grammi senza caricatore e misura 500 millimetri con calcio ribaltato (di tipo telescopico). Nello stand dell’azienda, inoltre, faceva bella mostra anche la nuova “veste” del Saiga 107: in pratica, si adegua il sistema costruttivo sopra descritto all’interessante arma “recoille” dotata di sistema di controbilanciamento delle masse. Tutte e tre i modelli presentano la leva di hold open posizionata centralmente ai lati del ponticello del grilletto.
Le novità della Kalashnikov concern
Il nuovo sniper semiautomatico Svk e la Pdw M4 (nella foto) successori del Dragunov Svd e dell’Aksu-74. Nuova “veste” per il Saiga 107