Il neo ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, intervistato ieri a Piazza pulita chiarisce la sua posizione: «Occorre una legge chiara»
Alfonso Bonafede ha fatto il suo debutto televisivo nelle vesti di ministro della Giustizia. Al cospetto di un Corrado Formigli che, dopo la caduta del governo Renzi-Gentiloni, ha finalmente potuto tornare a vestire i panni del giornalista tifoso nei quali si trova a proprio agio, il neo ministro del Movimento 5 stelle è stato incalzato su alcuni temi di attualità. Ma verso la fine del faccia a faccia, non poteva mancare l’affondo di Formigli sul tema della legittima difesa, al quale Bonafede ha ribattuto in maniera garbata, ma chiara: «La responsabilità della sicurezza è dello Stato», ha detto il ministro, «ma ogni volta che un ladro entra nell’abitazione di un cittadino significa che lo Stato ha fallito. Non ci sono dubbi. Nella passata legislatura, tutte le forze politiche, dal centro-sinistra al centro-destra, hanno presentato proposte per migliorare la disciplina della legittima difesa, in particolare ogni volta in cui un malvivente entra nell’abitazione di un cittadino».
Formigli incalza Bonafede, calando la carta della proporzionalità tra difesa e offesa.
«Attualmente, nella disciplina ci sono zone d’ombre che vanno eliminate. A me va bene che parta l’indagine del pubblico ministero ogni volta che c’è una persona morta, però quando ci sono persone che si sono legittimamente difese…»
Formigli non resiste e invece di lasciar terminare Bonafede rilancia un argomento tanto pretestuoso quanto caro agli ipocriti moralisti: «Ci sono stati casi in cui i ladri sono stati colpiti alla schiena: in questo caso non si può non indagare!»
«Si indaga sempre!», ribatte con determinazione il ministro. «Il punto è che ci sono state persone che per dimostrare la legittima difesa hanno dovuto affrontare tre gradi di giudizio a loro spese. Questo punto non va bene. Bisogna eliminare zone d’ombra e migliorare la disciplina: quando una persona si difende legittimamente in casa sua dopo una violazione di domicilio, che può portare pericolo per lui o per la sua famiglia, se si è difeso deve avere una legge chiara e trasparente».
Alfonso Bonafede è stato molto determinato anche in un passaggio relativo alle carceri: «Deve esserci certezza della pena: si sappia che in Italia chi sbaglia deve pagare».