La leggenda dei gurkha, i coraggiosi soldati nepalesi che da due secoli vengono arruolati nell’esercito britannico (e non solo), potrebbe essere agli sgoccioli. Da un lato, infatti, ci sono le ristrettezze del bilancio della difesa di Sua maestà, che porteranno alla riduzione di 400 effettivi (sui 3.500 circa in servizio attivo); dall’altro, le critiche espresse dall’attuale parlamento nepalese (di impronta maoista) all’idea di “vendere mercenari”. L’arruolamento dei gurkha è una tradizione che risale al 1815 e, oltre all’esercito britannico, i giovani nepalesi servono anche nell’esercito indiano (ben 30 mila, in 7 reggimenti). Oltre agli stipendi per i militari in servizio attivo, una voce importante nei bilanci inglese e indiano è relativa alle pensioni pagate ai militari non più in servizio, che ammonterebbero a ben 100 milioni di euro l’anno per la Gran Bretagna e 170 per l’India. In effetti, il valore di questi contributi pensionistici rappresenta quasi il 10 per cento del Pil nepalese. Da sempre considerati un reparto di èlite, i gurkha sono stati impiegati in tutte le campagne belliche del commonwealth, dai conflitti mondiali al kashmir, alle Falkland.