La regione Toscana ha siglato accordi di reciprocità con le regioni Umbria e Lazio per l’interscambio dei cacciatori
Nella seduta dello scorso 7 settembre 2020 la Giunta regionale della Toscana ha approvato all’unanimità gli schemi di accordo di reciprocità per l’interscambio dei cacciatori con le regioni Lazio e Umbria per la stagione venatoria 2020/2021. Naturalmente le tre regioni già prevedevano nei loro ordinamenti la possibilità dell’interscambio mediante accordi interregionali o interprovinciali, al fine di realizzare un’equilibrata distribuzione dei cacciatori nei rispettivi territori.
La regione Toscana prevede la possibilità di iscrivere agli Atc un numero di cacciatori non residenti pari al 4% del totale dei cacciatori ammissibili, e prevede inoltre, per la caccia alla migratoria o la caccia in battuta al cinghiale, tenendo conto dei rapporti di reciprocità, l’accesso giornaliero in mobilità di cacciatori non residenti in numero non superiore al 5% dei cacciatori ammissibili. In buona sostanza si tratta di 700 cacciatori che possono iscriversi agli Atc toscani, e 1.000 posti giornalieri per la caccia alla selvaggina migratoria da appostamento o per la caccia agli ungulati.
Per la regione Umbria, all’interno dei quantitativi complessivi, la quota riservata ai cacciatori non residenti, pari al 10% dei cacciatori ammissibili in ciascun Atc, è distinta in 2% per la residenza venatoria, 4% per l’iscrizione ad un ulteriore Atc e per il 4% per l’accesso giornaliero per la caccia alla selvaggina migratoria. Pertanto la regione Umbria consente in via prioritaria, l’esercizio venatorio sul proprio territorio ai cacciatori provenienti dalla Toscana con le seguenti modalità, fino ad un massimo di 700 unità, previa iscrizione agli Atc. L’Umbria mette a disposizione 3.989 posti, da utilizzare previa prenotazione, negli Atc per i cacciatori toscani unitamente ai cacciatori provenienti da altre regioni con cui siano stabiliti analoghi accordi, nel modo seguente: Atc 1 fino a 1.580 posti, Atc 2 fino a 1.409 posti, Atc 3 fino a 1.000 posti, per un massimo di 20 giornate complessive di caccia alla selvaggina migratoria da appostamento.
Le iscrizioni dei cacciatori laziali agli Atc della Toscana, e viceversa dei toscani agli Atc del Lazio, saranno accolte in via prioritaria, nei limiti previsti dalla normativa. Un minimo di 965 posti riservato ai cacciatori in mobilità da usufruire negli ATC toscani o laziali a partire dal 1° ottobre 2020 fino al termine del 31 gennaio 2021 per la caccia alla selvaggina migratoria da appostamento o per la caccia agli ungulati, per un massimo di 18 giornate per cacciatore. La quota, per i cacciatori toscani, laziali e umbri, è sempre pari a 35 euro.
Per l’esercizio della caccia al cinghiale in battuta, le squadre provenienti dalle regioni sottoscrittrici sono accolte nella misura minima prevista dai rispettivi regolamenti regionali.
In ordine alle misure di tutela dal contagio Covid-19, i cacciatori che si recano in mobilità nell’altra regione sono tenuti, sotto la propria personale responsabilità, alla conoscenza dettagliata e al rigoroso rispetto delle norme in vigore nella Regione ospitante al momento dell’accesso venatorio.