A Lipsia è stata inaugurata una vera e propria zona franca nella quale sarà vietato portare sia armi da fuoco, sia coltelli e altri strumenti pericolosi. Non mancano perplessità e critiche
Il ministro dell’Interno della Sassonia, Roland Wöller, il sindaco Burkhard Jung e il commissario di polizia Bernd Merbitz hanno inaugurato nella città tedesca di Lipsia la prima “gun free zone”. In sostanza, nella zona in questione, contrassegnata da appositi cartelli, sarà vietato assolutamente portare sia armi, sia altri oggetti pericolosi, anche a chi disponga delle autorizzazioni necessarie per farlo. L’iniziativa sarebbe stata determinata dalla necessità di contrastare un picco di crimini violenti nel quartiere, pari a 600 casi nel corso del 2017. Oggetto del divieto non sono soltanto le armi da fuoco, ma anche (per esempio) gli spray antiaggressione e i coltelli. L’iniziativa è stata accolta con una protesta da parte di un comitato di residenti (circa 200), i quali hanno criticato la scarsa utilità del divieto, ritenendo invece più utili l’avvio di progetti educativi contro la tossicodipendenza o il finanziamento di iniziative sociali. In altre parole, si critica il fatto che il divieto vada a intervenire sui sintomi del problema e non sulle cause. Per rendere (teoricamente) efficace il divieto, sono stati previsti maggiori controlli da parte delle forze di polizia, specialmente nelle ore serali. A questo scopo, il sindaco Jung ha annunciato 40 nuove assunzioni. L’esperimento sarà valutato tra un anno, per capire se avrà avuto un’utilità o meno.