Il Tribunale amministrativo regionale della Lombardia si è espresso sul ricorso presentato dalla Lega per l’abolizione della caccia contro il calendario venatorio Lombardo, stabilendo una sospensiva per due punti del documento. Nello specifico, è stata rinviata al 1° ottobre la caccia alle specie beccaccino, frullino, gallinella d’acqua, folaga, porciglione, germano reale, alzavola, codone, fischione, mestolone, marzaiola, canapiglia, tordo bottaccio e beccaccia. In più, il tribunale ha deciso di sospendere il calendario “nella parte in cui non prevede, per il prelievo della beccaccia, il carniere massimo stagionale di venti capi per ciascun cacciatore“.
Deluso il commento di Federcaccia Lombardia, che, insieme con Enalcaccia e Anuu migratoristi, aveva schierato i propri legali al fianco di quelli della regione. «È sconfortante vedere che quanto i giudici consentono in altre regioni viene negato ai cacciatori lombardi», ha commentato Federcaccia Lombardia attraverso le sue pagine social ufficiali, «Ma la cosa più incredibile è che il Tar abbia sospeso un atto non impugnato (il calendario integrativo), sostenendo che la regione non abbia motivato l’apertura al 18 (settembre, ndr), dopo che aveva speso 20 pagine di motivazione solo su questo punto».
Pochi giorni fa, invece, la Lac aveva deciso di rinunciare alla pronuncia dell’altro ricorso presentato contro la caccia, quello che ne chiedeva la sospensione a causa della siccità. A questo proposito, in ogni caso, Federcaccia Lombardia ha dichiarato che la Lac «che ora dichiara di non avere più interesse al ricorso, venga condannata a rifondere le spese della Regione e anche le nostre, perchè è ora di finirla con i ricorsi strumentali».