È allarme in Gran Bretagna, per il destino delle munizioni contenenti piombo: secondo un messaggio pubblicato di recente, proveniente dal Dipartimento per l’ambiente, il cibo e gli affari rurali (Defra) inglese, il Consiglio per le munizioni in piombo (costituitosi nel 2009) avrebbe tutta l’intenzione di metterle totalmente al bando in tutto il territorio britannico. Secondo il messaggio, infatti, si annuncia che “il processo di valutazione concluderà certamente per la natura tossica del piombo, i cui effetti possono essere pronosticati in modo incerto. La conclusione sarà quindi che le munizioni in piombo sono pericolose sia per l’ambiente sia per l’uomo e che le alternative sono sicure, efficaci e disponibili a costi comparabili”.
Ovviamente non è dello stesso avviso l’associazione inglese per il tiro e la conservazione (Basc), la quale ha ribadito, tramite il proprio presidente Alan Jarrett, che al momento non vi è stato alcun cambiamento in relazione alle informazioni e alle prove circa la tossicità del piombo per l’ambiente e per l’uomo e, di conseguenza, un mutamento radicale di indirizzo da parte delle autorità britanniche non appare giustificabile (secondo la prassi “no sound evidence, no change”). La Basc ha inoltre sottolineato che, invece, la Norvegia è recentemente tornata sui propri passi in relazione all’utilizzo del piombo nelle munizioni, riammettendone l’uso proprio in virtù dell’assenza di prove della sua tossicità, e del riconoscimento della manipolazione delle prove da parte dei favorevoli alla messa al bando. “Gli argomenti della Basc”, ha dichiarato Jarrett, “sono supportati da solide prove scientifiche e ci rifiutiamo di prendere in considerazione alcuna decisione presa da politici o amministratori che non siano supportate da prove altrettanto solide. La politica non può basarsi su speculazioni o pregiudizi e deve rispettare i principi di buona amministrazione stabiliti dal precedente governo laburista e confermati dall’attuale governo”.