L’orsa Jj4 trasloca

L’orsa Jj4, responsabile dell’uccisione di Andrea Papi, sarà trasferita nel parco di Worbis, in Germania, location nella quale dovrebbe essere garantita la selvaticità del plantigrado

È stato deciso il futuro dell’orsa Jj4 che, ricordiamo, è stata la responsabile a suo tempo dell’uccisione del giovane Andrea Papi. Il presidente della Provincia Fugatti ha firmato il provvedimento per il suo trasferimento in Germania. Sarà ospitata nel Parco alternativo per orsi e lupi di Worbis, situato nella Foresta Nera. L’area è estesa per circa dieci ettari e lì Jj4 ritroverà anche sua madre Jurka, ospitata anch’essa dal 2010 insieme a un altro orso problematico, Dj3, che vi risiede dal 2021. Il provvedimento non sarà attuato subito essendo previsti lavori di adattamento per ospitare la nuova arrivata. La Regione inoltre ha precisato che il Parco di Worbis è stato ritenuto il più idoneo per garantire il benessere di Jj4, in quanto dispone di ampi spazi e di un ambiente naturale che ben si confà all’habitat originario dell’orsa. Si confida che la vicinanza dell’altra orsa Jurka possa mitigare i problemi di inserimento di Jj4 nel nuovo ambiente. Naturalmente le associazioni animaliste ben note stanno battendo di grancassa perché, secondo loro, la destinazione migliore sarebbe il “loro” rifugio in Romania, di cui abbiamo già abbondantemente parlato. Il santuario, così amano definirlo, è un vero e proprio zoo, non ci si deve far ingannare dalle dimensioni maggiori rispetto al Parco di Worbis in quanto l’area dello pseudo-rifugio è divisa per recinti tra maschi e femmine, animali problematici e non, molti dei quali non sono assolutamente selvatici in quanto presi da circhi, ristoranti, o spettacoli di strada e quindi domestici. Oltretutto per renderli mansueti, vista la promiscuità (le foto ne mostrano anche 30 nella stessa area ristretta), sono tutti sterilizzati. Alla faccia dell’integrità della specie. Al contrario, nel Parco di Worbis si cura particolarmente il lato selvatico degli esemplari e si cerca di mantenere le condizioni originarie del loro habitat. A proposito degli esemplari confidenti, l’ex veterinario che ha seguito le anestesie, Alessandro De Guelmi, degli esemplari catturati in Trentino, ha rimarcato che nei confronti delle attività turistiche non si deve precludere tutto in favore di una assoluta padronanza del territorio da parte degli orsi. “Gli orsi si spostano per molti chilometri, quindi il Trentino Occidentale è tutto territorio dei plantigradi: cambia solo la probabilità di incontro”. Quindi negando tutte le attività, leitmotiv che appartiene all’arsenale delle idee strambe delle associazioni animaliste che vorrebbero chiudere territori interi nel periodo della nascita dei piccoli, si fa soltanto erigere un fronte invalicabile contro gli orsi.