È suonata la sveglia anche per l’Unione italiana Tiro a segno, per quanto riguarda il fin troppo noto decreto legislativo di adeguamento alla normativa Ue sulle armi. In una lettera ai presidenti delle sezioni Tsn e ai comitati regionali, il presidente Ernfried Obrist esprime “forte preoccupazione” sui contenuti del decreto. In principio, poiché “il testo all’art. 3, lettera i, relativo ai poligoni privati, non ci riguardava in modo diretto nulla è stato osservato”. “Verificando il testo pervenuto successivamente in commissione parlamentare, abbiamo viceversa riscontrato modifiche che ci penalizzano su due fronti”. Questi sarebbero rappresentati dal fatto che le sezioni Tsn sarebbero obbligate a richiedere la licenza del questore e dal fatto che “si aprirebbe un fronte di nuovi poligoni abilitati all’addestramento non si sa con quali regole, sia di agibilità sia di addestramento”.
La Fisat ha commentato duramente il contenuto di questo comunicato Uits: “la lettera dice chiaramente che siccome la Legge non si occupava di poligoni Uits non hanno avuto nulla da eccepire, salvo poi vedere il vero testo del Decreto presentato alle Camere e hanno visto che la catastrofe sarebbe caduta in capo anche ai poligoni Uits e che si sarebbe aperto un nuovo fronte di poligoni abilitati all’addestramento. Uits ci deve spiegare perché – se, come sembra, sapeva del Decreto – non ha divulgato nulla sino al 3 Settembre, neanche ai presidenti di Sezione cui ora chiede riferimenti di politici cui far sentire la voce del Tiro a Segno”.