L'europarlamentare Stefano Maullu (Ppe) rintuzza le recenti dichiarazioni del presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker che, in seduta plenaria, è tornato a sostenere l’efficacia del progetto di revisione della direttiva europea in materia di armi, presentato lo scorso 18 novembre.
“L'interpretazione del Presidente Juncker mi trova molto perplesso”, ha commentato Maullu, “è inutile colpire le armi prodotte in Europa e i possessori delle stesse, se la quasi totalità degli attentati sono stati commessi con armi provenienti dall'Est, trafugate e contrabbandate dai paesi dell'ex blocco sovietico, poi con armi bianche o addirittura senza. Questo provvedimento non colpisce le strategie terroristiche, le uniche vittime saranno le famiglie dei lavoratori di questo settore che sarà ancora più colpito insieme ai tanti possessori, cacciatori e appassionati, che si sottopongono a una trafila sanitaria e legale assolutamente rigida con altissimi standard di sicurezza. Questo provvedimento quindi non rappresenta alcuna garanzia di un aumento della sicurezza e della prevenzione di atti di terrorismo. Per colpire i fanatici e i loro sostenitori serve bene altro, azioni di intelligence, controlli all'ingresso degli immigrati e pugno di ferro contro il radicalismo Islamico. Non certamente mettere in ginocchio un settore dell'economia europea”.