Decisamente potrebbe essere migliore il modo di celebrare, tra pochi giorni, l’anniversario dell’impresa di Alessandria d’Egitto: quando, nella notte tra il 18 e il 19 dicembre 1941, sei incursori della regia marina italiana riuscirono a minare e far affondare due navi da battaglia britanniche, la Queen Elizabeth e la Valiant, più il danneggiamento di un cacciatorepediniere e di una petroliera. Proprio a poche ore dall’anniversario, ci giungono in redazione le immagini dello stato nel quale è (di nuovo) ridotto il complesso binato di mitragliere Breda calibro 13,2 mm che erano state recuperate dal relitto affondato del sommergibile Sciré, che ebbe il ruolo di sommergibile “avvicinatore” per i siluri a lenta corsa utilizzati nell’impresa di Alessandria.
Corre l’obbligo di ricordare che il complesso binato, con relativo affusto a scomparsa, era già stato oggetto (dopo anni di lungaggini e tentennamenti) di un lavoro di restauro integrale, finanziato dal Rotary Club di Montecatini Terme e Pistoia, in quanto dopo anni di esposizione alle intemperie nella fortezza Santa Barbara di Pistoia risultava fortemente intaccata dalla ruggine. Il restauro era stato concluso alla fine del 2022, ma poi il reperto era stato nuovamente posizionato all’interno della fortezza, sempre all’addiaccio, senza prevedere alcuna tettoia di protezione. Non è che fossero mancate le proposte alternative di musealizzazione, tra le quali quella avanzata dal Museo Smi sempre nella provincia di Pistoia, a Campo Tizzoro, che non ricevette alcuna risposta. Ebbene, le immagini che ci sono state inviate mostrano che il reperto, in soli due anni, è di nuovo ricoperto da una estesa ruggine, solo l’affusto sembra essere rimasto non intaccato dall’ossidazione. Un ben misero modo per ricordare coloro i quali si sono sacrificati nell’adempimento del loro dovere.