Il Consiglio regionale ha approvato le proposte dall’assessore Emanuele Imprudente, consentendo la caccia al cinghiale in forma collettiva fino al 31 gennaio, per recuperare le giornate perse a causa del Covid. Prorogata la stagione di caccia anche per altre specie migratrici
Da poche ore il Consiglio regionale dell’Abruzzo ha approvato le modifiche al calendario venatorio per la stagione 2020/2021. L’assessore Emanuele Imprudente ha dichiarato che la sua proposta è andata a buon fine, ottenendo l’approvazione in Consiglio regionale. In Abruzzo sarà possibile cacciare il cinghiale al 31 gennaio 2021, per recuperare le giornate di caccia perse a causa dello stop dovuto all’emergenza coronavirus. La pausa forzata, infatti, aveva ridotto drasticamente i numeri degli abbattimenti, con un conseguente aumento del rischio di danni prodotti dall’ungulato all’agricoltura locale. In più, una crescita incontrollata del cinghiale potrebbe avere effetti fortemente negativi anche sulla sicurezza stradale, con un possibile aumento degli incidenti causati dall’attraversamento degli animali. Prorogata fino al 20 gennaio anche la caccia a beccaccia, cesena, tordo bottaccio e sassello. Mentre la caccia al colombaccio è consentita fino al 10 febbraio.