Il gruppo Vista outdoor (recentemente acquisito dal colosso ceco Csg), già prima della fine del 2023, ha annunciato un aumento del prezzo al pubblico dal 1° gennaio 2024, sia per quanto riguarda le munizioni dei brand che ha in portafoglio (Remington, Cci, Speer, Federal), sia per quanto riguarda i propellenti (Alliant powder). L’aumento dichiarato ammonterà tra l’1 e il 7 per cento per le munizioni, a seconda del brand e del tipo, e del 10 per cento sui propellenti. È proprio la scarsità di questi ultimi, o meglio l’impennata di richieste da parte del settore militare in funzione degli eventi bellici internazionali, ad aver determinato l’impennata nei prezzi che, tuttavia, se rimanesse confinata a quanto dichiarato sarebbe sicuramente molto inferiore rispetto ai rincari ai quali abbiamo assistito negli ultimi anni. Il problema (sottolineato da alcuni osservatori sui siti e sulle pagine social statunitensi) è che l’annuncio stesso dei rincari e della scarsità dei propellenti può innescare facilmente un effetto volano, tale per cui i tiratori corrono all’acquisto temendo che determinati calibri e/o tipologie di propellenti possano subire un razionamento durante il corso dell’anno, contribuendo in tal modo sia a ulteriori rincari, sia a una effettiva difficoltà di approvvigionamento.