Una circolare ministeriale sul trasporto delle munizioni fa infuriare produttori e distributori. Stefano Fiocchi: «Il ministero ha deciso senza consultarci, non ha nessuna cognizione di come avviene il commercio delle munizioni in Italia»
L’Associazione si è attivata quanto meno per ridurre l’impatto del provvedimento, lamentando gli ulteriori adempimenti previsti: il più eclatante è l’avviso di trasporto che è stato esteso ai prodotti della I, IV e V categoria (in ragione dell’articolo 9 Tulps perché la legge non lo prevede) e che dovrà essere presentato entro un “termine congruo” prima di ogni spedizione. Fino a ora la licenza di trasporto permanente autorizzava più spedizioni nell’arco dell’anno, senza avviso, proprio in ragione dei continui rifornimenti necessari, in relazione al limite di detenibilità delle armerie. «La circolare è stata fatta senza l’esatta cognizione di come avviene da sempre la distribuzione di munizioni in Italia. Le licenze permanenti, ci consentono appunto di soddisfare il continuo fabbisogno delle armerie durante l’anno, che a seconda delle vendite settimanali ordinano alle aziende quantitativi che sono anche di sole 100 cartucce per volta proprio nel rispetto della propria licenza di detenzione e vendita di prodotti esplodenti. In Italia stiamo parlando, di qualche decina di migliaia di movimentazioni all’anno, per le quali adesso occorrerà dare avviso seppur in via email. Ciò si tradurrà in lavoro e burocrazia non solo per noi e ma anche per gli uffici territoriali».
Attualmente non vi è ancora uniformità su quali notizie fornire nell’avviso oltre a quanto sia il “tempo congruo”. Conclude Fiocchi: «Ancora una volta a fronte di qualche deplorevole episodio per il quale eventualmente dovrebbe pagare chi ha sbagliato, il ministero decide di calare su tutto il settore misure restrittive, sulla cui efficacia vi è molto da discutere! Sicuramente se fosse stata condivisa prima e capendo le reali esigenze di ps si sarebbe giunti a un risultato migliore per tutti».