I provvedimenti draconiani sui coltelli adottati dal sindaco di Londra nel 2018 si sono dimostrati, come prevedibile, del tutto inutili: più 8 per cento di reati commessi nell’ultimo anno, ma anche con le armi da fuoco….
I provvedimenti presi dal sindaco di Londra, Sadiq Khan (in foto), nell’aprile del 2018 contro il porto dei coltelli in città hanno oggi il sapore delle famigerate “gride” manzoniane: o meglio, di qualcosa di assolutamente inutile. Secondo le recenti statistiche relative al periodo tra aprile 2018 e maggio 2019, i crimini commessi con strumenti da punta o da taglio sono aumentati dell’8 per cento in Inghilterra e Galles, che corrisponde a una incidenza di oltre 3.300 casi. In realtà il numero effettivo risulta essere ancor più elevato perché nello studio non sono stati compresi i dati relativi alla polizia di Greater Manchester. La cosa più preoccupante è, però, che nel periodo considerato gli individui trovati in giro con addosso coltelli sono aumentati del 21 per cento. Rispetto al 2011, i crimini commessi con strumenti da punta o da taglio sono aumentati del 42 per cento e solo nell’ultimo anno le minacce di omicidio e gli stupri commessi sotto minaccia di coltello sono aumentati del 18 per cento.
Non va particolarmente meglio sul versante delle armi da fuoco: considerando che la Gran Bretagna ha una delle legislazioni più restrittive in Europa sulle armi da fuoco e considerando che, in particolare, sono vietate ai cittadini tutte le pistole di qualsiasi genere, è interessante notare che nel 2018 si è registrato un aumento dei reati con armi da fuoco pari al 3 per cento, mentre il ritrovamento di armi illegali è aumentato del 40 per cento rispetto al 2018.
Dopo aver dato la colpa alle armi da fuoco prima, ai coltelli poi, finalmente il sindaco di Londra, Khan, ha iniziato a riconoscere che i fatti di criminalità nella sua città sono determinati dall’aumento della violenza determinato dalle crescenti disuguaglianze sociali.