Il primo ministro conservatore neozelandese Christopher Luxon (in foto), in carica dal 2023, ha ridimensionato in una dichiarazione pubblica le proposte di riforma sulla normativa in materia di armi avanzate dai propri partner di coalizione: proposte che, oltre a una generale revisione della normativa sulle armi (Arms act), si proponevano di tornare in tutto o in parte indietro rispetto alle limitazioni volute dalla primo ministro laburista Jacinda Ardern, all’indomani della strage perpetrata da un folle a Christchurch. In particolare, la proposta prenderebbe in considerazione l’idea di consentire nuovamente la vendita e il possesso di carabine semiautomatiche a percussione centrale (bandite dal governo Ardern con tanto di riacquisto da parte delle autorità di polizia), quantomeno per l’impiego sportivo.
Il primo ministro Luxon, in occasione dell’anniversario della strage, è andato a colloquio con i leader musulmani, fornendo formale garanzia che “eventuali modifiche alle leggi sulle armi non avrebbero messo a rischio la loro sicurezza”. Più nello specifico, Luxon ha dichiarato che “nessuna decisione è stata presa al riguardo”, che “riscriveremo l’Arms act perché è un atto legislativo obsoleto” ma anche che “non saranno autorizzati nuovi modelli di armi in Nuova Zelanda”.