Consueta faziosità nel prospettare i dati sugli omicidi commessi in Italia, questa volta è il Fatto quotidiano a distorcere in modo inaccettabile i fatti
Le armi legalmente detenute nel 2018 hanno ucciso più di mafia e rapinatori: questo è l’esordio dell’articolo pubblicato ieri dal Fatto quotidiano, che costituisce l’ennesimo attacco frontale (ingiustificato) ai legali possessori di armi. Lo spunto (ammesso che ne servisse uno…) è rappresentato dalla pubblicazione da parte dell’Istat dei dati 2018 sui delitti denunciati dalle forze di polizia all’autorità giudiziaria. I dati sono prontamente interpolati in modo perlomeno distorto dal Fatto quotidiano con quelli forniti dall’Osservatorio permanente sulle armi leggere (Opal) di Brescia, al fine di confermare alcune tesi suggestive e completamente prive di riscontro, tra le quali (è ripetuto due volte nell’articolo) quella secondo la quale la legge sulla legittima difesa avrebbe comportato un “allargamento delle maglie sulla detenzione di armi”. Particolare attenzione viene dedicata anche alla presentazione dei dati Eures e Opal, secondo i quali lo strumento più utilizzato per gli omicidi in casa è l’arma da fuoco, salvo poi chiosare in conclusione che tra le armi utilizzate per questi delitti quelle detenute legalmente sarebbero, genericamente, “molte”.
Uno dei punti forti dell’articolo del Fatto quotidiano, che si allaccia alle tesi di Opal, è che nella tabella Istat si registra una diminuzione costante degli omicidi mafiosi e di quelli per furto o rapina. Peccato che nello stesso articolo nulla venga detto (e non è evidentemente un caso) sul numero degli altri omicidi: i quali, se la matematica non è una opinione… sono in calo anch’essi.
A fronte, infatti, di un totale di 331 omicidi registrati nel 2018, contro i 368 del 2017, gli omicidi per furto o rapina sono passati dai 16 del 2017 ai 12 del 2018, quelli per mafia dai 44 del 2017 ai 19 del 2018. Ebbene, sottraendo dal totale appunto gli omicidi per rapina e quelli per mafia, si scopre che il totale degli omicidi commessi per tutte le altre ragioni è passato dai 308 casi del 2017 ai 300 del 2018. Se è vero, quindi, che gli omicidi a scopo di rapina e per mafia sono diminuiti, è altrettanto vero che sono diminuiti anche gli altri omicidi in generale. Non era complicato scoprirlo, bastava una semplice sottrazione da terza elementare. Evidentemente, però, sottolineare questo dato, insieme agli altri, non era funzionale alla tesi precostituita del quotidiano e quindi si è preferito tralasciarla. Addirittura, in valore assoluto, gli omicidi “altri” sono diminuiti del doppio rispetto a quelli per rapina, volendo proprio sottilizzare! Ma questo avrebbe rovinato titolo e lead, vuoi mettere?
Così come, altrettanto evidentemente, non si è ritenuto necessario mettere le affermazioni di una nota associazione anti-armi in contraddittorio con quelle di una associazione di categoria del mondo armiero (magari l’Assoarmieri una mano con le quattro operazioni gliela poteva anche dare…), né tantomeno effettuare un minimo di verifica sulle affermazioni medesime, il che avrebbe portato (per esempio) a scoprire che in tutto il testo della legge sulla legittima difesa (n. 36 del 2019) non c’è una sola virgola che “allarghi le maglie” sulla detenzione di armi. Per esempio. E sì che non sarebbe complicato, le leggi sono pubblicate in Gazzetta ufficiale (anche on-line) proprio per questo! Ci sarebbe anche da intrattenersi, ma a questo punto è sparare sulla Croce rossa, su come una legge del 2019 potrebbe mai aver influito sugli omicidi commessi nel 2018! La cosa più paradossale, tuttavia, è riscontrare che da un lato le associazioni anti-armi hanno accusato per mesi la Lega di fomentare la paura nei cittadini per ragioni propagandistiche, laddove invece le statistiche sulla criminalità evidenziavano una diminuzione dei reati; evidentemente, tuttavia, fomentare l’allarmismo da parte dell’opinione pubblica dipingendo i legali possessori di armi come pazzi criminali pronti a fare stragi, malgrado le stesse statistiche dicano il contrario, è consentito. Se questa è informazione…