L’Istat ha pubblicato lo studio relativo agli omicidi volontari commessi nel 2018. Ulteriore calo rispetto agli anni precedenti, meglio di noi solo il Lussemburgo
È di 345 vittime il bilancio degli omicidi volontari commessi in Italia nel 2018, confermato il trend di costante diminuzione (erano 357 nel 2017). L’Italia guida la statistica in termini di bassa incidenza di omicidi in rapporto alla popolazione con un tasso di soli 0,59 casi per 100 mila abitanti, migliore rispetto anche alla Repubblica ceca e superato solo dal Lussemburgo. Anche in rapporto al tasso omicidiario femminile l’Italia ha valori inferiori di oltre la metà rispetto alla media europea (0,40 per 100 mila donne rispetto a una media Ue di 0,86).
212 sono i casi che hanno riguardato gli uomini (22 in meno rispetto al 2017), 133 quelli che hanno riguardato le donne (10 in più). Per le donne il maggior fattore di rischio è l’ambiente domestico: il 54,9 per cento è stato ucciso da partner o ex partner, il 24,8 per cento da parenti. È interessante notare che oltre una vittima su cinque risulta essere di nazionalità straniera, al primo posto la provenienza dalla Romania, al secondo l’Albania, al terzo il Marocco. Ed è proprio tra le comunità straniere residenti in Italia che si annida, ancor oggi, il maggior fattore di rischio per le donne uccise, pari al 39,5 per cento contro il 38,6 per cento relativo alle donne italiane, inoltre, tra le donne straniere è più frequente essere uccise dal partner o ex partner rispetto alle italiane, con una percentuale del 60 per cento contro il 53,4 per cento. Inferiore invece la frequenza di omicidi commessi da parte di altri parenti (10 per cento per le straniere, 29,1 per cento per le italiane), complice probabilmente anche la lontananza fisica rispetto al nucleo famigliare di origine. Le straniere risultano anche più spesso vittime di omicidi commessi da sconosciuti.