La circolare del Viminale contiene un particolare onere per gli appassionati che vogliano portare al poligono una delle loro armi inserite in collezione
Tra gli oneri previsti dalla circolare esplicativa che il ministero dell’Interno ha reso pubblica il giorno prima dell’entrata in vigore del decreto legislativo di recepimento della direttiva, ce n’è uno specifico per gli appassionati che desiderano andare a sparare con una delle armi che hanno in collezione. Come è noto, il decreto lo consente, a patto che non si utilizzino più di 62 cartucce e non ci si vada a intervallo minore di 6 mesi tra una volta e l’altra.
Il ministero osserva nella circolare che “la disposizione deve essere letta in combinato disposto con quanto previsto dall’art. 34 secondo comma Tulps, che impone l’obbligo di avviso di trasporto al privato che per qualunque motivo deve trasportare armi nell’interno dello Stato”.
Secondo il ministero, tale avviso avrebbe due motivazioni: “da un lato infatti esso consente il consueto controllo sulla movimentazione delle armi sul territorio nazionale e dall’altro permette all’autorità di pubblica sicurezza di vigilare sul rispetto delle prescrizioni relative alla prova di funzionamento e all’intervallo tra un test e l’altro delle armi detenute in collezione rispetto alle quali, si coglie l’occasione di ricordare, resta fermo il divieto di detenzione del relativo munizionamento salvo che per effettuare la citata prova di funzionamento”.
Il punto più incredibile è però dove la circolare afferma che “da quanto sopra detto discende che in relazione alle armi detenute in collezione l’obbligo di avviso di trasporto graverà anche sul soggetto titolare di licenza di porto d’armi”.
A nostro avviso questa disposizione è l'ennesimo abuso, visto che nulla risulta in tal senso dal decreto legislativo.