Segnali preoccupanti per le strutture e i mezzi in dotazione alla polizia in Lombardia: la stradale, secondo quanto riferito dall’osservatorio della segreteria regionale del sindacato Uilps Lombardia, dispone di sole 96 autovetture funzionanti, su una dotazione complessiva di 270. Tutte le altre sono ferme in officina o troppo usurate dagli anni di servizio. Lo scorso anno si è sfiorato il blocco totale, scongiurato dall’arrivo di 26 Alfa 159 e dalla previsione di c…
Segnali preoccupanti per le strutture e i mezzi in dotazione alla polizia in
Lombardia: la stradale, secondo quanto riferito dall’osservatorio della
segreteria regionale del sindacato Uilps Lombardia, dispone di sole 96
autovetture funzionanti, su una dotazione complessiva di 270. Tutte le altre
sono ferme in officina o troppo usurate dagli anni di servizio. Lo scorso anno
si è sfiorato il blocco totale, scongiurato dall’arrivo di 26 Alfa 159 e dalla
previsione di consegna di altre 7. Ma la situazione resta grave, con una media
di 1 veicolo ogni 11 agenti. A Milano, a fronte di un parco auto previsto di 60
vetture, ne funzionano solo 15; a Como, 4 su 12 e a Lecco 5 su 16. A Brescia,
regina delle notti da sballo lombarde, il parco auto è il 31 per cento di
quello che dovrebbe circolare.
Ma se la Polstrada ha i suoi guai, la polizia penitenziaria non è da meno, in
particolare per quanto riguarda il carcere di San Vittore. Le caserme di fronte
al carcere infatti, nelle quali risiedono stabilmente un centinaio di agenti,
sono a dir poco fatiscenti: stanze sporche e intrise di infiltrazioni di
umidità, finestre senza tapparelle o persiane e con vetri rotti, due water e
due docce ogni 50 agenti. Il paragone con i detenuti del carcere non appare
insensato e diventa paradossale se si pensa che nel secondo raggio del carcere,
ristrutturato, le celle dei criminali hanno servizi e docce in stanza. «È un
vero schifo», tuona il segretario regionale della Uilpen Angelo Urso,
«conosciamo le difficoltà della situazione economica, ma non si possono
trattare gli agenti peggio dei carcerati».