Produzione armiera 2009 in calo del 10 per cento
Numeri in calo, ma nessun allarme. Da 819.640 armi verificate nel 2008 dal Banco nazionale di prova, quest’anno sono scese a 741.164. Una frenata di circa il 10 per cento che, tuttavia, non vieta al presidente, Aldo Rebecchi, di stilare un bilancio «cautamente positivo, soprattutto considerando che, per il 2009, le previsioni erano orientate a una riduzione del 20%. E non va dimenticato che, lo scorso esercizio, si è toccato un massimo storico, difficilmente uguaglia…
Numeri in calo, ma nessun allarme. Da 819.640 armi verificate nel 2008 dal
Banco nazionale di prova, quest’anno sono scese a 741.164. Una frenata di circa
il 10 per cento che, tuttavia, non vieta al presidente, Aldo Rebecchi, di
stilare un bilancio «cautamente positivo, soprattutto considerando che, per il
2009, le previsioni erano orientate a una riduzione del 20%. E non va
dimenticato che, lo scorso esercizio, si è toccato un massimo storico,
difficilmente uguagliabile».
A calare in misura significativa sono state le armi lunghe a canna liscia e
rigata, scese del 35% (432.422 contro 352.033), mentre le corte sportive e
comuni sono cresciute del 25% (da 166.265 a 197.985); andamento negativo, ma
contenuto, per le altre tipologie. «Il 2009», ha aggiunto Rebecchi, «per il
settore delle armi, nel confronto con gli altri, ha mostrato una confortante
inversione di tendenza, in particolare negli ultimi due mesi»: i pezzi
verificati sono passati da 102.380 a 120.802. Questo ha permesso anche un
utilizzo limitato della Cassa integrazione, che ha interessato solo 10 addetti
su 62 per una decina di giorni. «Con più flessibilità», ha detto Rebecchi, «si
sarebbe anche potuta evitare. Ma l’anno prossimo intendiamo avvalerci,
auspicando la condivisione delle organizzazioni di categoria aziendali, di una
norma del contratto, firmato da tutti i sindacati, che consentirà di utilizzare
al meglio le risorse per essere in linea con le esigenze».
Il consiglio di amministrazione del Banco, inoltre, ha altre frecce nel suo
arco. Considerando che il bilancio chiuderà con un attivo di circa 80 mila
euro, rilancia anche sul fronte della contrattazione integrativa con una
proposta alla controparte che, tra l’altro, prevede un premio di mille euro
spalmato in quattro anni. Non prospetta aumenti delle tariffe, per non gravare
sulle imprese, e ribadisce un ruolo di primo piano. «Il Banco nazionale di
prova», ha concluso, «è il numero uno al mondo. Per la qualità e l’affidabilità
può vantare richieste di consulenza da oltre confine».