Come in Lombardia, anche in Veneto è stata proposta dall’assessore alla caccia Giuseppe Pan la proroga per la riconsegna dei tesserini venatori della stagione 2019-2020
Come già è stato proposto in Lombardia, anche in Veneto è stata avanzata la richiesta di posticipare il termine previsto per la riconsegna dei tesserini venatori della passata stagione. Se ne è fatto interprete l’assessore alla caccia Giuseppe Pan, chiedendo la scadenza del termine per il 30 aprile. “La restituzione dei tesserini è un’operazione che in Veneto interessa decine di migliaia di cacciatori e prevede la presentazione del quadro di sintesi dell’attività venatoria svolta, l’indicazione delle eventuali strutture di iniziativa privata frequentate, la selvaggina incarnierata e gli interventi di vigilanza accertati, al fine di raccogliere il quadro complessivo dei dati relativi all’annata venatoria di riferimento. Un’operazione quindi complessa che avrebbe potuto generare assembramenti nei prossimi giorni”, si legge nel comunicato ufficiale dell’assessore Pan. “Al fine di assicurare piena ed efficace attuazione ai provvedimenti governativi e regionali finalizzati al contrasto ed al contenimento del diffondersi del virus Covid-19 ho incaricato la competente Struttura regionale di predisporre un provvedimento di proroga, sino al prossimo 30 aprile 2020, del termine temporale di restituzione del tesserino venatorio regionale per la stagione venatoria 2019/2020″. Facendosi interprete delle sollecitazioni e richieste pervenute dal mondo venatorio, l’assessore assicura inoltre che ”la Struttura regionale continua a operare con l’adozione di provvedimenti, atti di indirizzo e circolari finalizzate a garantire l’efficace attuazione delle misure di contrasto e contenimento in riferimento ad altri ambiti operativi dell’attività di pianificazione e gestione faunistico-venatoria e del prelievo venatorio. Ciò nella comune e condivisa convinzione che anche per il mondo venatorio l’adozione di comportamenti responsabili e orientati secondo le indicazioni della comunità scientifica possa concorrere attivamente al superamento dell’attuale fase”.