L’americana Raytheon ha presentato il micro-missile Pike, sviluppato con fondi privati dell’azienda e destinato ad armare il soldato di squadra. Una sfida tecnologica non da poco considerando le dimensioni davvero ridotte: è lungo 432 millimetri con diametro di circa 38 millimetri con peso di 900 grammi ed è…guidato. Il sistema di guida è di tipo laser semi-attivo ossia, per ingaggiare il bersaglio necessita di un qualsiasi illuminatore laser (non un puntatore laser…) tipo quelli già normalmente impiegati dai “designatori” avanzati.
Non si tratta quindi di un “complesso lanciamissili” vero e proprio ma piuttosto, di una munizione guidata: il soldato può lanciare il “Pike” da un futuro lanciagranate da 40x46Sr (sottocanna o stand alone) con apertura laterale e canna congrua con la lunghezza del missile, dopo che il bersaglio sia stato designato e illuminato da un “illuminatore” in dotazione a un altro soldato della squadra. Il fascio laser diretto sul bersaglio in pratica “illumina” ed emette energia riflessa che viene captata dalla testata del missile, guidandolo autonomamente e precisamente sul bersaglio: è la tecnologia delle munizioni a guida laser, ampiamente sperimentata ma qui, sia il sensore posto sull’ogiva sia il sistema di guida, sono decisamente miniaturizzati. La gittata è intorno ai 2 chilometri mentre la testata (essenzialmente di tipo anti-personale), secondo l’azienda, dovrebbe essere sufficiente a neutralizzare un team di 2 elementi ostili (come un team di mitraglieri o sniper) a distanza di sicurezza. Il soldato si troverebbe ad avere, finalmente, una munizione guidata, leggera (quindi facilmente trasportabile in discreto numero), relativamente economica e lanciabile dal proprio fucile: per ingaggiare con successo e a lunga distanza gli opponenti, finora si doveva ricorrere o ai fucili calibro .50 Bmg (decisamente pesanti) o ai missili Javelin decisamente ingombranti e sopratutto…costosi.