Beretta ha celebrato lo scorso 6 dicembre al Vittoriale degli Italiani di Gardone Riviera (Bs), il restauro della pila in pietra del “dare in brocca”.
Il simbolo delle tre frecce che colpiscono il bersaglio, con il motto “dare in brocca” ovvero fare centro – colpire il bersaglio, fu realizzato negli anni Trenta dello scorso secolo dal friulano Guido Marussig, su indicazione di Gabriele D’Annunzio. Le 3 frecce racchiuse in altrettanti cerchi rappresentano i 3 colpi sparati da una corazzata che ingaggia battaglia con un potenziale nemico: la freccia a sinistra rappresenta il primo colpo di avvertimento, sparato a poppa della nave, per privarla del timone e renderla ingovernabile; la freccia a destra rappresenta il secondo colpo di avvertimento, sparato a prua della nave, perché imbarchi acqua; la freccia centrale è l’ultimo colpo sparato, al centro della nave stessa, per farla affondare. D’annunzio completò il logo con il motto “Dare in brocca” o “colpire il bersaglio” e si dice fu proprio il poeta a suggerire a Giuseppe Beretta, 13° discendente della famiglia, prozio di Franco Gussalli Beretta attuale presidente della Fabbrica d’armi Pietro Beretta, di utilizzarlo come marchio per le proprie armi, “così precise da colpire sempre il bersaglio”. Dal 1954 le tre frecce dannunziane sono il logo Beretta.
Il Vittoriale degli Italiani è un complesso di edifici, vie, piazze, un teatro all’aperto, giardini e corsi d’acqua eretto dal 1921, a Gardone Riviera sulle rive del lago di Garda da Gabriele d’Annunzio con l’aiuto dell’architetto Gian Carlo Maroni, a memoria della “vita inimitabile” del poeta-soldato e delle imprese degli italiani durante la Prima guerra mondiale.
Il Vittoriale oggi è una fondazione aperta al pubblico e visitata ogni anno da circa 180.000 persone.
È il marchio-simbolo di Beretta, conservato al Vittoriale, opera dell’artista Guido Marussig negli anni Trenta