Il movimento 100 per cento animalisti pubblicò un commento al veleno sulla passione per la caccia del noto calciatore. Il quale ha querelato ed era presente in udienza a Padova
Tra le passioni di Roberto Baggio, ex capitano della Nazionale di calcio e pallone d’oro, c’è la caccia. Ed è per questo motivo che è finito nel “mirino” del movimento 100 per cento animalisti, che per voce di Paolo Mocavero lo aveva così apostrofato: “Baggio, che ha il coraggio di definirsi “buddista” (probabilmente visto il suo livello culturale, non conosce il significato delle parole) — la parentesi è dello stesso Mocavero — ed esercita la caccia, andando anche all’estero per i famigerati viaggi della morte”. Le accuse risalgono a due anni fa ed evidentemente non sono sfuggite all’ex calciatore che ha deciso di querelare Mocavero, per il quale il pm Roberto D’Angelo ha disposto il rinvio a giudizio. Così lunedì scorso il “divin codino” si è presentato, tra lo stupore dei presenti, al tribunale di Padova per far valere le proprie argomentazioni, precisando inoltre che, nel caso in cui la giustizia riconosca le sue ragioni, devolverà il risarcimento in beneficenza. La prossima udienza è prevista per il 18 giugno.
Sulla questione, Mocavero ha commentato: “Roberto Baggio si dichiara buddista, ma va a caccia, contestare questa realtà non credo sia diffamazione, comunque sia, l’ex calciatore che ha contribuito a farci perdere un mondiale, si metta comodo, in coda, anzi in codina…”. A quanto pare, infatti, quello intentato da Baggio non è l’unico procedimento penale per diffamazione che vede protagonista 100 per cento animalisti.