Mitt Romney ha ottenuto il sostegno formale della National rifle association (Nra), la potente lobby americana delle armi. Lo ha reso noto a Boston l'ufficio della campagna elettorale del candidato repubblicano, in coincidenza con un comizio di Romney in Virginia, uno degli Stati in bilico nei quali si giocheranno le elezioni del 6 novembre.
"Il Secondo emendamento della costituzione americana", afferma Romney in un comunicato, "protegge un diritto fondamentale degli individui, quello di portare armi… ed è l'Nra a proteggere il Secondo emendamento". Accanto a Romney si schiera naturalmente il candidato alla vicepresidenza repubblicana, Paul Ryan, secondo il quale il diritto di possedere armi è essenziale per una società libera. "Come cacciatore, sono un forte sostenitore del Secondo emendamento", ha detto, sottolineando l'importanza dei posti di lavoro collegati all'industria delle armi.
"Il presidente Barack Obama non sta proteggendo i possessori di armi", era l'accusa lanciata dal candidato repubblicano parlando davanti alla convention annuale della Nra, lo scorso 14 aprile, "il Paese ha bisogno di un presidente che rafforzi le leggi vigenti, non che ne crei delle nuove che servono solo a ledere i diritti di chi possiede armi legalmente". Il rapporto di Romney con la lobby delle armi non è comunque proprio idilliaco: nel 1994 durante la campagna per il Senato si distanziò infatti dall'Nra dichiarando di non farne parte. Un decennio più tardi ne divenne membro a vita.
"C'è una sola scelta, una sola speranza per salvare la nostra libertà per le armi da fuoco e il nostro stile di vita", afferma intanto il vice presidente dell'Nra, Wayne LaPierre, esprimendo il suo appoggio a Romney. Tradizionalmente il sostegno dell'Nra va sempre ai candidati conservatori. L'opinione pubblica americana rimane in gran parte favorevole a un'ampia libertà di portare armi.