La procura della Repubblica di Varese ha disposto il sequestro di tutti gli esemplari di carabina Saiga 9 calibro 9×19 mm
La procura della Repubblica di Varese ha disposto il sequestro su tutto il territorio nazionale delle carabine Izhmash Saiga 9 calibro 9×19 mm, giunte sul mercato italiano alla fine del 2018. Per quanto è attualmente dato sapere, l’ipotesi investigativa fa riferimento a una condizione di armi “alterate”. L’operazione di sequestro, secondo le fonti investigative, riguarderebbe circa una quarantina di esemplari. I proprietari verranno, quindi, molto probabilmente contattati dalle rispettive questure di competenza per la consegna dell’arma, in attesa di sviluppi.
Abbiamo chiesto una dichiarazione ufficiale all’azienda importatrice, la Dtg di Cardano al Campo (Va), che tramite il managing director Giancarlo De Felice ha così commentato: “A seguito di un normale controllo di polizia, sembrerebbe che sia stato rinvenuto un esemplare di Saiga 9K alterato da un utente finale. Non sappiamo se l’alterazione sia relativa al freno di bocca (inamovibile) o al calcio (fisso) o a entrambi. Specifichiamo che il perno di bloccaggio del freno di bocca per renderlo inamovibile, ovvero quello del calcio per renderlo fisso, hanno caratteristiche meccaniche superiori o eguali a quelle richieste dalla normativa vigente per la disattivazione, come professionalmente rilevato da autorevoli periti del settore. La Questura di Varese ha verificato presso la nostra sede il campione in nostro possesso, e ci ha richiesto informazioni tecniche sullo stesso. L’arma presso di noi non è stata oggetto di sequestro. Riteniamo, pertanto, che il sequestro delle armi in circolazione sia relativo ad una verifica di massa delle stesse. Così appare anche nei verbali delle armi sequestrate ove si paventa la “sussistenza di un rischio di alterazione”. La Dtg, certa che le armi commercializzate siano perfettamente corrispondenti alle norme vigenti, così come anche confermatoci da pareri pro-veritate dei massimi esperti del settore, offrirà la massima collaborazione a tutela sia dei propri clienti, che degli utenti finali per risolvere al più presto la spiacevole vicenda“.