È dal 1968 che le forze armate americane non adottano una nuova bomba a mano e la tecnologia della M67, è ancora quella della seconda guerra mondiale: tempo dunque di cambiare e innovare…
Dal 2010 l’Arsenale di Picatinny è al lavoro per creare la nuova bomba a mano e dopo alcune sperimentazioni si è orientata su nuove tecnologie per realizzare la Et-Mp o Enhanced tactical multi-purpose grenade (Granata tattica avanzata-multi uso), circa tre anni fa sono apparse le prime immagini descrittive (rendering grafici) e le caratteristiche della granata: ambidestra nella manipolazione e con capacità selettiva, ossia il soldato può selezionare al momento come utilizzarla prima del lancio: se a frammentazione (difensiva) oppure solo a concussione (offensiva).
In precedenza e in merito alle modalità d’uso di una bomba a mano ovvero, scegliere tra impiego offensivo senza frammentazione e uno difensivo con frammentazione, era possibile unicamente tramite inserzione o rimozione dal corpo della bomba di una “camicia” a frammentazione o pre-frammentata. Intuitivamente, senza questa camicia non vi era proiezione di schegge e l’effetto era unicamente concentrato sulla concussione provocata dell’esplosione; con l’aggiunta della camicia a frammentazione invece, la letalità come il maggior raggio d’azione erano legati alla proiezione delle schegge.
Due impieghi ben distinti e contrastanti nello scopo: la bomba a mano “offensiva” per definizione e da impiegarsi all’attacco e con il lanciatore allo scoperto, l’effetto doveva per forza di cose essere “limitato” e privo di proiezioni di schegge. In quella “difensiva” invece, il lanciatore deve proteggersi preventivamente dalla proiezione di schegge che va a investire il nemico. In ambienti urbani o più popolati e con il rischio di vittime “collaterali”, è meglio impiegare bombe a mano senza proiezione di schegge ma è altrettanto opportuno disporre immediatamente di una alternativa più letale, come le bombe a mano “difensive”.
La nuova Et-Mp offre entrambe le funzioni, immediatamente selezionabili dal soldato: eliminando la necessità di disporre di due differenti tipologie di granate da portarsi appresso e, senza gli ingombri e soprattutto senza i tempi morti necessari ad esempio, a calzare sopra una “camicia” a frammentazione: in combattimento si sa, i secondi fanno la differenza.
Ma come è stato possibile realizzare una bomba a mano che sia offensiva o difensiva in un unico corpo? Sino a oggi permaneva il mistero, dato che l’Us army non ha mai spiegato come funzionasse … ma la recente pubblicazione del brevetto inerente ha sciolto tale segreto.
Bisogna innanzitutto pensare a una cipolla, o meglio, al suo bulbo composto da numerosi strati. La Et-Mp ha una carica principale o “nucleo” di esplosivo ad alto potenziale, avvolto da un sottile strato isolante, sopra questo vi è uno strato sottile di esplosivo a più basso potenziale e sopra questo vi è uno strato di schegge o pallini incluse in una matrice plastica in una sorta di involucro, infine vi è lo strato esterno protettivo.
La spoletta della granata è ruotante e fornita di una freccia di indicazione per la selezione della modalità: sul corpo della granata sono invece marcate due lettere, F per Fragmentation (frammentazione) e B per Blast (esplosione-concussione). Se si posiziona la freccia su “B” ossia concussione e senza proiezione di schegge, quando si lancia la bomba la “catena di innesco” di tipo elettronico o elettromeccanico della spoletta, si attiva facendo esplodere prima lo strato più esterno e sottile di esplosivo a basso potenziale che va a rompere la camicia di frammentazione ma senza proiezione di schegge: in pratica toglie di mezzo, rompendolo, l’involucro contenente le schegge. Con un dovuto ritardo di microsecondi, la spoletta determina successivamente l’esplosione della carica principale che adesso priva della camicia a frammentazione, agisce basandosi solo sulla concussione.
Se viceversa si seleziona la lettera “F” ossia frammentazione, allora la spoletta dopo il lancio attiverà immediatamente la carica principale che, trovando la camicia a frammentazione “integra”, proietterà intorno tutte le schegge.
Vediamo adesso come diventa ambidestra nella manipolazione e lancio: come si vede nella foto, la sicura di lancio a spina e anello, non è più posizionata sul lato destro della spoletta come in tutte le bombe a mano: posizione normalmente adatta ai destrimani dato che con la destra si impugna la granata e con la sinistra si sfila la sicura ad anello: molto meno pratica invece, per i mancini. Nella Et-Mp la sicura è posizionata centralmente sul corpo della spoletta, con l’anello ribaltato sopra di essa e agganciato: è possibile adesso afferrarla con qualsiasi mano e strappare la sicura con l’altra. Sì, una soluzione simile a quella della nostra vecchia Srcm.
Se verranno rispettati i tempi e supererà i test finali, la nuova bomba a mano dovrebbe giungere alle truppe nel 2020.
Nella foto sotto, una schematizzazione degli strati interni.