Americo Cosmi è scomparso lo scorso 25 settembre all’età di 97 anni, era nato il 7 dicembre 1918. Il fondatore della Cosmi, Rodolfo papà di Americo, era un appassionato di caccia e iniziò a produrre doppiette nel suo paese, Macerata Feltria (Ps), dov’era nato nel 1873. Insoddisfatto del suo semiautomatico Browning, allora uno dei primi in circolazione, pensò di migliorarlo, predisponendo un serbatoio molto capiente da alloggiare nel calcio e un meccanismo visibile e a portata di mano, basculante, con un sistema di apertura del tutto simile a quello delle doppiette. Cominciò a lavorarvi nel 1907 riuscendo ad arrivare, nel 1920, a un modello a lui congeniale che brevettò nel 1929.
Il semiautomatico così concepito, l’Automatico Cosmi, era estremamente sicuro e consentiva quegli interventi di manutenzione che erano all’ordine del giorno a quei tempi, in cui la qualità delle cartucce non era così elevata.
Rodolfo condivise la passione con i due figli, Marcello e Americo, ai quali tramandò l’arte prima della sua scomparsa nel 1936. A questa data, Rodolfo produceva 400 fucili, vere e proprie opere d’arte, alcuni modelli sono tuttora conservati da collezionisti estimatori. Marcello e Americo, non solo hanno continuato con amore la tradizione del padre, ma si sono impegnati per migliorare le qualità sia meccaniche sia stilistiche dei fucili prodotti. Americo, nonostante l’età, non riusciva a staccarsi dall’azienda fino a pochi mesi fa. “Grazie di tutto papà, rimarrai sempre accanto a tutti noi”, il commento consegnato a Facebook dal figlio Rodolfo che ha modernizzato l’azienda e ne è titolare da tanti anni.
Dal 1936 la sede della ditta Cosmi si trova a Torrette di Ancona e l’Automatico Cosmi è costruito più o meno allo stesso modo di sempre. È come un abito sartoriale: si può richiedere con tutte le personalizzazioni possibili. Naturalmente il prezzo sale, ma un fucile così vale qualsiasi cifra. È un fucile di fama internazionale, presente nelle collezioni di capi di Stato, uomini di cultura e famosi sportivi.