Personalità di spicco in ambito venatorio, noto avvocato penalista, figura storica di Anuu Migratoristi, Consiglio internazionale della caccia e Face. Papà di Antonio Bana, presidente dell’Assoarmieri
È mancato la notte scorsa Giovanni Bana, figura storica dell’associazionismo venatorio italiano ed europeo, in un ospedale milanese per polmonite. Grande combattente nelle aule giudiziarie, per cinquant’anni ha difeso anche la caccia e i valori della tradizione rurale. Grazie ai dati raccolti per un secolo dal roccolo di famiglia, ha fornito alla scienza dati definitivi sulle migrazioni nel paleartico occidentale. Nato a Milano nel 1937, avvocato penalista con studio legale in Milano, ha ottenuto la prima licenza di caccia nel 1953.
Presidente onorario di Anuu Migratoristi (Associazione dei migratoristi italiani per la Conservazione dell’ambiente naturale), ne è stato segretario generale a partire dal 1963, poi presidente nazionale dal 1978 fino ai primi mesi del 2010. Fa parte del Comitato tecnico venatorio nazionale. È stato membro della delegazione italiana presso la Face (Federazione delle Associazioni dei cacciatori e per la conservazione della comunità europea) e anche presidente e vicepresidente europeo.
Ha avuto molti altri incarichi a tutti i livelli, sia in ambito venatorio, sia professionale. Da ultimo, presidente della Commissione del Diritto penale degli affari e dell’ambiente della Ue. Il 4 marzo 2008 è stato nominato commendatore all’ordine della Repubblica italiana per gli impegni assunti in campo ambientale e per l’attività svolta a livello internazionale. È stato autore di molteplici relazioni a livello scientifico sia in materia penale/ambientale sia in materia venatoria.
Le condoglianze alla consorte Maria Pia Borromeo, ai figli Alessandra e Antonio, presidente dell’Assoarmieri.