È morto dopo una lunga malattia Piero Luigi Vigna, a 79 anni. L’ex procuratore nazionale antimafia è deceduto al Centro oncologico fiorentino Villa Ragionieri, che si trova a Sesto Fiorentino: nelle scorse settimane le sue condizioni di salute sono peggiorate. Fin da ultimo, il procuratore generale onorario della Corte di Cassazione, nato a Borgo San Lorenzo nel 1933, è sempre stato cosciente.
Lunga malattia. Vigna era ricoverato da circa due settimane, assistito dalla moglie Silvia, dal figlio Leonardo e dalle due sorelle. Chi gli è stato vicino fino agli ultimi giorni lo definisce «lucido fino alla fine». Vigna sarà cremato, «come da suo desiderio». La camera ardente sarà allestita al Centro oncologico fiorentino Villa Ragionieri e sarà aperta da sabato alle 9, i funerali si terranno lunedì.
In magistratura dal 1959, è stato prima pretore a Firenze e Milano, poi dal 1965 ha svolto le funzioni di procuratore della Repubblica, diventando nel 1991 procuratore capo con funzioni di procuratore distrettuale antimafia presso la procura di Firenze. Dal 1997 al 2005 è stato procuratore nazionale antimafia. Nel 2005, il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, lo ha insignito dell'onorificenza di Cavaliere di Gran croce ordine al Merito della Repubblica italiana.
La mafia, dal 1984. Dopo varie esperienze in inchieste contro il terrorismo nero e rosso, Vigna comincia a occuparsi di mafia nel 1984 in occasione della strage sul treno rapido «904» (16 morti e 266 feriti). Con la nascita della Direzione distrettuale antimafia della Toscana, avvia numerose inchieste di livello nazionale su traffici di armi e droga fino alla scoperta dell'Autoparco di Milano. È con Vigna che Gaspare Mutolo, nel 1992, comincia a collaborare con la giustizia ed è da allora che il magistrato fiorentino inizia ad occuparsi, in maniera sempre più intesa, del problema dei «pentiti», fino a essere chiamato nel gruppo di lavoro che redige il nuovo regolamento sui collaboratori di giustizia e nella speciale commissione incaricata di vagliare le richieste di accesso ai programmi di protezione. L' attività della Procura fiorentina sul fronte antimafia si intensifica con le inchieste sulle autobombe mafiose della primavera-estate 1993 a Firenze, Roma e e Milano ed è nell'ambito dell'inchiesta bis sui presunti «mandanti a volto coperto» delle stragi che Vigna, insieme ai colleghi di Caltanissetta e Palermo, comincia a raccogliere le prime dichiarazioni di Brusca. Nel mondo giudiziario Vigna si è spesso schierato «controcorrente»: assolutamente contrario all'impegno dei magistrati in politica «anche da pensionato», si è detto sempre a favore della separazione delle carriere tra giudici e pm, si è battuto per l' istituzione dei tribunale distrettuali antimafia eda favore del raggruppamento delle strutture investigative antimafia in un unico organismo. Piero Luigi Vigna ha partecipato attivamente a innumerevoli convegni giuridici in tema di caccia e armi, in occasione della fiera Exa, a Brescia.
Il ricordo di Bana. «Oggi se ne è andato un caro amico , una grande persona», ha dichiarato Antonio Bana, presidente Assoarmieri. «Uomo di altri tempi, magistrato di altissimo livello professionale e giuridico per le sue alte cariche svolte ma, soprattutto, dalle altissime doti umane. Ho avuto la fortuna di conoscerlo personalmente e di poterlo frequentare anche professionalmente, era sempre disponibile, dalla mente arguta aveva sempre la battuta pronta per sdrammatizzare ogni situazione. Anche sugli argomenti a noi cari come quello delle armi ha partecipato con passione a tanti convegni lasciandoci sempre una sua ricca testimonianza, anche in modo particolare da vero cacciatore! Assoarmieri lo ricorda con profonda stima per tutto quello che ha saputo svolgere sempre ad altissimo livello».
L’ex procuratore nazionale antimafia è deceduto in un clinica privata a Firenze. Il ricordo di un buon amico del settore, sempre presente ai Convegni giuridici di Exa, da parte di Antonio Bana, presidente Assoarmieri.