Sulla drammatica vicenda svoltasi a Carmignano di Sant’Urbano (Pd), in cui un carabiniere ha sparato, uccidendolo, a un soggetto che aveva aggredito il collega per sottrarsi a un Trattamento sanitario obbligatorio, è intervenuto il sindacato di polizia Ugl, sottolineando per l’ennesima volta come il tragico epilogo della vicenda si sarebbe potuto evitare se gli operatori fossero stati dotati di Taser o di spray antiaggressione. “Nessuno”, si legge nel comunicato, “si sarebbe fatto male e non ci sarebbe stato un morto. Solidarietà ai colleghi dell’Arma, poteva capitare a chiunque di noi. Si poteva evitare se solo tutta la politica nazionale decidesse una volta per tutte di dotare tutte le forze di polizia di spray antiaggressione e di pistola elettrica taser. Lo abbiamo ribadito in ogni occasione, le forze di polizia in Italia, con queste leggi sono completamente disarmate per affrontare questi tipi di intervento”.
La vicenda è scaturita dall’intervento eseguito dai carabinieri, insieme agli operatori del 118, su richiesta dei familiari di un soggetto uscito di senno e divenuto aggressivo. L’uomo, un metro e 90 di statura e oltre un quintale di peso, non era nuovo a situazioni di questo genere: invece di salire sull’ambulanza ha iniziato una fuga, inseguito da uno dei carabinieri. Quando quest’ultimo ha cercato di ammanettarlo, è stato aggredito riportando frattura del cranio, della mandibola e di sei costole. L’altro carabiniere, visto il collega ridotto a una maschera di sangue, ha estratto la pistola e, dopo aver sparato due colpi in aria, vista la persistente aggressività del soggetto, gli ha sparato un terzo colpo, centrandolo all’addome e uccidendolo.