Il dodicesimo presidente della Repubblica è nato a Palermo, 23 luglio 1941. Deputato dal 1983 al 2008, prima per la democrazia cristiana e poi per il partito popolare italiano e la margherita, e più volte ministro, dal 2011 è giudice costituzionale di nomina parlamentare. Ha tenuto a battesimo il Mattarellum, cioè il sistema elettorale che traghettò il Paese dopo lo scandalo di Tangentopoli, con il governo con D’Alema nel 1998 assunse la carica di vicepresidente del consiglio e poi quella di ministro della Difesa. In quella veste ha firmato per la fine della leva obbligatoria e la missione italiana in Kossovo. Fu tra i fondatori della margherita e restò in Parlamento fino al 2008. Alle successive elezioni non si ricandidò, ma venne poi nominato giudice costituzionale nel 2011.
È figlio di Bernardo, politico democristiano più volte ministro tra gli anni Cinquanta e Sessanta, e fratello minore di Piersanti, che nel 1980 fu assassinato da Cosa nostra mentre era presidente della regione siciliana. In gioventù ha militato tra le file della Gioventù studentesca di Azione cattolica, della quale fu responsabile per il Lazio dal 1961 al 1964, e poi della Federazione universitaria cattolica italiana. Laureatosi in giurisprudenza, è stato docente di Diritto parlamentare presso l'università di Palermo. Vicino alla corrente morotea della Democrazia cristiana, fu incaricato dal segretario politico Ciriaco De Mita di bonificare la dc siciliana nella quale avevano allora un ruolo di primo piano Vito Ciancimino e Salvo Lima.
Con il sesto esecutivo Andreotti ebbe la responsabilità del ministero della Pubblica istruzione. Incarico che rivestì fino alle dimissioni, clamorose, rassegnate insieme ad altri ministri della sinistra Dc per protestare contro l’approvazione della legge Mammì, che averbbe favorito le televisioni di Silvio Berlusconi. Mattarella si oppose anche all'ingresso di Forza Italia nel Partito popolare europeo. “Un incubo irrazionale”, commentò allora Mattarella.