A quanto sembra, la legittima difesa sembra essere più un “dispetto” che si fa nei confronti della pubblica amministrazione, che un diritto: se colpisci il tuo aggressore rispondi di tentato omicidio, se invece spari per allontanarlo senza colpire nessuno, ti ritirano il Porto d’armi!
È quanto sta accadendo all’assessore provinciale alla protezione civile di Treviso, Mirco Lorenzon, dopo che nella notte del 16 marzo scorso aveva risposto al fuoco dei ladri con una serie di colpi in aria a scopo intimidatorio: per questo motivo, il questore vorrebbe ritirargli il Porto d’armi, perché responsabile di “esplosioni pericolose”. Lorenzon s’è presentato in questura per depositare le sue contestazioni all’avviso del questore. «Ho semplicemente presentato una sorta di memoria personale in cui difendo la mia scelta di sparare dei colpi in aria. Premetto che ho il massimo rispetto per le forze dell’ordine e per il loro operato. Ma difendo la mia scelta di cittadino, in possesso di un regolare porto d’armi, di sparare alcuni colpi in aria. Non penso di aver creato alcun pericolo né per i ladri né tanto meno per i miei vicini di casa. Sono a completa disposizione degli investigatori – continua Lorenzon – e in loro ripongo la massima fiducia. In questo periodo di grande emergenza furti non voglio assolutamente che passi il concetto della “giustizia fai da te”. Ho avuto tanti attestati di solidarietà da parte dei cittadini. Qualcuno ha erroneamente detto che avrei dovuto sparare ad altezza d’uomo. Ma io penso di aver soltanto adottato un comportamento corretto di un cittadino in possesso di un regolare porto d’armi: sparare in aria, all’interno delle mura domestiche e, tra l’altro, con il 22 che è il calibro più piccolo che esista. Ho rispettato regole e distanze senza mettere in pericolo l’incolumità degli stessi ladri. Che cos’avrei potuto fare di più?».