L’ultima udienza in corte d’assise per il processo contro Claudio Campiti, che a dicembre 2022 uccise alcune persone a Fidene di Roma con un’arma sottratta al Tiro a segno nazionale di Tor di Quinto, ha segnato due novità significative: la prima è che è stata confermata la chiamata in giudizio come responsabili civili sia dei due ministeri vigilanti sull’attività delle sezioni del Tiro a segno nazionale (Interno e Difesa), sia del Tsn di Roma, sia dell’Unione italiana Tiro a segno. Inoltre, i giudici hanno ammesso la possibilità di audire in aula i due ministri dei dicasteri coinvolti, cioè il ministro della Difesa Guido Crosetto e dell’Interno Matteo Piantedosi, in funzione del fatto che già nel passato, nello stesso Tsn di Roma, si era verificata la sottrazione delle armi date a noleggio ai soci, per commettere una rapina e un suicidio. “C’è interesse ad ascoltare i due ministri perché abbiamo dedotto, già in sede di chiamata dei responsabili civili, che ci sono stati dei pregressi ed è utile sapere se di questi pregressi i ministri ne erano a conoscenza e se hanno avuto la possibilità o hanno deciso di fare interventi in questo ambito”, ha affermato in aula l’avvocato di parte civile Francesco Innocenti.
Strage di Fidene: saranno sentiti i ministri e…
La corte d’assise di Roma ha dato l’ok a chiamare come responsabili civili per la strage di Claudio Campiti, i ministeri dell’Interno e della Difesa, il Tsn di Roma e l’Uits. I ministri Crosetto e Piantedosi dovranno essere ascoltati in aula