Una sezione dell’Mi5 si occuperà di reprimere le azioni di terrorismo animalista, mettendolo sullo stesso piano di quello islamico o insurrezionalista. E in Italia?
In Gran Bretagna, visto il crescente numero di azioni violente da parte di determinate associazioni animaliste, il governo mette in campo l’antiterrorismo per contrastarne e combatterne la diffusione e le azioni. Le autorità considerano il terrorismo animalista, dunque, allo stesso livello del terrorismo islamista e insurrezionalista. Alcuni importanti quotidiani hanno anche riportato che l’Mi5, l’ente per la sicurezza e il controspionaggio del Regno Unito che potrebbe essere paragonato alla nostra Digos, vede con sospetto e preoccupazione l’incremento del numero degli attacchi con gli esercizi che hanno a che fare con la vendita o la distribuzione della carne, come le macellerie. Cosa che d’altronde già avviene nella vicina Francia.
Visto che in Italia c’è chi si fa vanto di minacce di morte e offese senza ritegno nei confronti dei cacciatori e le pubblica pure sui social con tanto di sigle, ci auguriamo che si prenda esempio dai moderati britannici. Viste anche le innumerevoli occasioni in cui cacciatori sono stati minacciati, aggrediti fisicamente e insultati senza ritegno, subendo oltretutto il danneggiamento e la distruzione dei propri appostamenti fissi o di altre attrezzature. In questi episodi di aggressione nei confronti di cacciatori, mai nessuno ha posto in atto la minima reazione: questo la dice lunga sull’equilibrio e la sanità mentale dei cacciatori.
Ma qui l’attuale andazzo verde-fasullo continua ad agire imperterrito perché protetto in alto loco. Santifica la visione vegana purista, presunta salvatrice del pianeta, però agisce con violenza. Quelli che andrebbero protetti sono quelli equilibrati, ovvero le vittime… prendiamo spunto dalla Gran Bretagna!