Il consiglio federale svizzero ha preso la decisione, su sollecitazione della commissione per la politica di sicurezza del Consiglio degli Stati, di rafforzare la collaborazione tra autorità militari, civili e giudiziarie per consentire un più rapido e incisivo ritiro delle armi in possesso delle persone che dovessero rivelarsi pericolose. Questo malgrado lo stesso consiglio abbia riconosciuto che l’autorità di polizia è già dotata degli strumenti giuridici per la confisca immediata delle armi in possesso di persone che abbiano proferito minacce o commesso atti di violenza.
Il consiglio ha anche espresso la propria contrarietà a tornare sulla proposta avanzata dai Verdi della custodia in caserma delle armi in dotazione ai militari (che, come è noto, oggi possono detenerle in casa), visto che la cittadinanza si era già espressa sfavorevolmente con il referendum del febbraio 2011.