Swiss arms Sport Europe II calibro .223 Remington

Il fucile d’assalto Sig 550 (Stg 90 o Fass 90 per le forze armate elvetiche) è il capostipite di una vera e propria famiglia di armi, che oltre alla versione full size comprende due discendenti più compatte: la versione 551, con canna di 363 mm (454 mm per la variante Lb) e la 552, con canna di soli 226 mm. La versione intermedia ha, in effetti, una canna lunga solo 5 mm in meno rispetto al Colt M4, proponendosi come u…

Il fucile d’assalto Sig 550 (Stg 90 o Fass 90 per le forze armate elvetiche) è il capostipite di una vera e propria famiglia di armi, che oltre alla versione full size comprende due discendenti più compatte: la versione 551, con canna di 363 mm (454 mm per la variante Lb) e la 552, con canna di soli 226 mm. La versione intermedia ha, in effetti, una canna lunga solo 5 mm in meno rispetto al Colt M4, proponendosi come una convincente alternativa a quest’ultimo per gli appassionati di armi moderne, e finalmente è stata catalogata in Italia (sportiva) con il nome di Sport Europe II. L’elemento maggiormente caratterizzante del modello in prova è la canna, compatta ma realizzata con la stessa cura e gli stessi processi produttivi riservati alla “macchina da tiro” Sig 550. La rigatura è realizzata per rotomartellatura e la camera di scoppio viene realizzata nello stesso passaggio, in modo da non avere problemi di allineamento tra i due componenti. Il diametro del tubo è notevole, superiore a quello della maggior parte delle armi militari di concezione moderna. La rigatura è a sei principi ad andamento destrorso con un passo di 1:10” (250 mm), idoneo a stabilizzare le palle di 69 grani. Il passo di rigatura non è specifico per il mercato civile ma viene proposto anche nel settore Law enforcement e militare, accanto all’ormai classico 1:7” (178 mm). In volata, si trova un rompifiamma a tulipano ricavato direttamente nel metallo della canna, durante il processo di lavorazione.

 

La forma del rompifiamma è praticamente identica tra la versione civile e quella militare, la variante Lb ha in più, a metà circa della porzione di canna scoperta, un ingrossamento anulare con la molla di ritegno per il lancio di granate da fucile. Il manicotto per la presa di gas svolge anche la funzione di supporto del mirino e di punto di aggancio anteriore dell’astina. Quest’ultima è costituita da due gusci in polimero montati a incastro, con una serie di nervature verticali antiscivolo. Nella parte superiore sei feritoie, tre per lato, servono a dissipare il calore accumulato dalla canna e dal tubo di presa gas. Nell’esemplare provato da noi, in alternativa ai due gusci in polimeri è stata montata un’astina tipo Ris in alluminio con slot a norme Stanag, sulla quale è stata applicata un’impugnatura anteriore verticale dotata al suo interno di un piccolo bipiede estraibile. Dal punto di vista del funzionamento, la serie 550 viene soprannominata “la Rolls Royce dei Kalashnikov”, in quanto impiega un sistema di funzionamento molto simile a quello dell’Ak 47, ma aggiornato in più punti al fine di migliorarne le caratteristiche e le prestazioni in termini di precisione. Per capire appieno le qualità del progetto, è però necessario smontare l’arma, operazione peraltro estremamente semplice e rapida.

 

Dopo aver verificato che non ci sia il colpo in canna, con l’otturatore in posizione di chiusura si rimuove il lower receiver. Per sfilare le due spine di ritegno basta premere con le dita il pulsantino posto all’apice di ciascuna spina, sul lato destro, e contemporaneamente sfilarla. La spina non può uscire completamente, perché viene trattenuta a fine corsa, scongiurando così il rischio di perderla. Separati i due elementi si abbassa la levetta posta sul portaotturatore e contemporaneamente si sfila la manetta di armamento. Con questa operazione si svincola il portaotturatore dal pistone di presa gas. Per rimuovere otturatore e portaotturatore basta sfilarli dalla parte posteriore, i due elementi si separano ruotando la testa dell’otturatore. Per smontare il sistema di presa gas ci sono due strade: la soluzione canonica consiste nello svitare la valvola frontale inserita a baionetta agendo sul relativo ritegno, sfilare il pistone e successivamente estrarre tutto il cilindro di presa gas agendo nuovamente sullo stesso ritegno. La soluzione più semplice consiste nello sfilare valvola, manicotto e pistone con relativa asta insieme, separandoli successivamente. La molla di recupero dell’otturatore è avvolta intorno al pistone di presa gas. Sulla testa di quest’ultimo si nota un foro centrale che, tramite un canale inclinato a 45 gradi, sfocia su un lato, sotto forma di una feritoia oblunga. Attraverso questa feritoia passano i gas spillati dalla canna, fuoriuscendo dalla parte anteriore del cilindro di presa gas andando a urtare contro la parte anteriore della valvola, che svolge la funzione di tappo.

 

In pratica, rispetto a una presa di gas convenzionale il funzionamento è rovesciato: i gas vengono spinti verso la parte anteriore dell’arma e solo successivamente costringono il pistone ad arretrare, in questo modo i residui carboniosi sono proiettati in avanti, lontano dal meccanismo, il che si traduce in una maggior pulizia dell’intero sistema. Per rimontare l’arma si procede in senso inverso, ma questa volta non ci sono scorciatoie: per prima cosa si inserisce il cilindro di presa gas e successivamente si inserisce il pistone. Quest’ultimo deve avere la feritoia di presa gas rivolta verso la parte inferiore, quindi l’ uncino posteriore per l’aggancio della manetta di armamento che guarda verso il basso. Con il pistone in posizione si montano portaotturatore e otturatore, inserendo al suo posto la manetta di armamento si ripristina il vincolo con il pistone di presa gas e, quindi, con la molla di recupero. L’unica precauzione da adottare è quella di accertarsi di avvertire lo scatto della leva di ritegno della manetta di armamento, perché in caso di incompleto inserimento con il primo o il secondo colpo la manetta potrebbe essere proiettata via, portando a un urto secco di fondo corsa il portaotturatore. A questo punto non rimane che montare la valvola di presa gas avendo cura che i tre forellini siano rivolti verso la parte inferiore e, infine, si rimonta il gruppo di scatto, bloccandolo in sede per mezzo delle due spine di ritegno. Gli organi di mira sono in puro stile mitteleuropeo: il traguardo posteriore è foggiato a tamburo, analogamente alle armi Heckler & Koch .

 

Il primo riferimento, tarato a 100 metri, è di tipo aperto, in quanto considerato una tacca da combattimento; i successivi tre, tarati rispettivamente a 200, 300 e 400 metri, sono del tipo a diottra e si accoppiano perfettamente con il mirino a palo protetto da un tunnel. Davanti a quest’ultimo è possibile porre un secondo mirino abbattibile, più largo e dotato di riferimento metallico brillante per la collimazione istintiva, cui fanno riscontro altri due dot ai lati della tacca di mira aperta. La regolazione, sia in altezza sia in derivazione, viene effettuata sulla tacca di mira. L’azzeramento in altezza viene effettuato agendo sulla vite posta subito dietro al tamburo, mentre la regolazione in derivazione è effettuata grazie a una ghiera posta sul lato destro. Ruotando la ghiera di uno scatto, si ottiene uno scostamento di 1 moa (27 mm a 100 metri). Il fucile è predisposto anche per il montaggio di un’ottica o di una rail a sgancio rapido: nella parte superiore, un piccolo foro posto nella parte anteriore del supporto della tacca di mira serve ad alloggiare la spina posteriore caricata a molla della slitta, mentre nella parte anteriore una piccola flangia va a bloccare la sezione anteriore del componente.

 

Montare il cannocchiale o qualsiasi altro accessorio è semplicissimo: basta inserire la spina nell’apposita sede e comprimerla finché si può inserire il risalto anteriore nell’apposita flangia, una volta in posizione si ruota la leva di ritegno e la spina viene spinta verso la parte posteriore e bloccata in posizione, impedendo ogni movimento. Nel nostro caso abbiamo montato un’ottica Hensoldt Zf 1,5-6×42 dedicata, caratterizzata da un reticolo di tipo militare molto valido anche per il Tiro a segno. Per la prova di tiro ci siamo recati al poligono di Rovereto (Tn), sotto una pioggia torrenziale. Dopo una prima taratura di massima abbiamo iniziato a provare l’ arma a 100 metri, utilizzando munizionamento ricaricato e non. Per tutte le nostre ricariche abbiamo utilizzato bossoli Lake city, polvere Winchester 748 e inneschi Rws. Come prima combinazione abbiamo utilizzato palle Alpinbullets di 52 grani spinte da 26 grani di polvere, con la quale abbiamo ottenuto una rosata di soli 12 mm (che passano a 21 con un flyer), un risultato di tutto rispetto considerata la tipologia d’arma. Siamo quindi passati alla versione di 55 grani, sempre prodotta dalla Alpinbullets: come carica di lancio abbiamo mantenuto la dose precedente e con questa combinazione abbiamo ottenuto una rosata di 35 mm. Nonostante pochi grani di differenza nella palla, la rosata è addirittura triplicata! Infine come terza e ultima ricarica siamo passati alle classiche Lapua match di 69 grani e questa volta abbiamo ridotto la carica di lancio a 24, 5 grani (sempre di Winchester 748): abbiamo migliorato il risultato precedente, ma di poco, in quanto siamo scesi a 31 mm, ben lontani dalla prima rosata. Terminate le ricariche siamo passati alle munizioni commerciali: abbiamo iniziato con le Federal American eagle con palla di 55 grani, con le quali abbiamo ottenuto una rosata di 45 mm, quasi due moa di diametro. Siamo quindi passati alle Federal Gold medal con palla di 69 grani, con le quali siamo riusciti a ridurre la rosata della metà, passando a 22 mm. Terminata la prova a 100 metri siamo passati a 200 metri, la distanza massima disponibile al poligono di Rovereto.

 

Dopo aver compensato la caduta con 6 click sul cannocchiale abbiamo ingaggiato i bersagli utilizzando le due migliori cartucce impiegate nella precedente prova. Con le munizioni ricaricate con palla Alpinbullets di 52 grani abbiamo ottenuto una rosata di 15 mm, ovvero di poco superiore a quella ottenuta a 100 metri, con le Federal Gold medal abbiamo aumentato di circa il 50 per cento la rosata ottenuta alla distanza inferiore, passando a 35 mm. L’arma inizialmente ha avuto qualche problema di alimentazione, in quanto espelleva i bossoli ma non camerava la cartuccia, anche con la valvola ruotata su “sporco”. Il problema è stato subito risolto con una buona dose di olio lubrificante sulle parti in movimento. Lo scatto, netto e senza grattamenti è in due tempi con una corsa abbastanza lunga e un peso di sgancio superiore ai due chilogrammi, come si conviene a un’arma militare. L’impostazione di tiro è abbastanza comoda anche con il cannocchiale montato, grazie all’appoggiaguancia amovibile da montare sul calcio. Unico neo il caricatore abbastanza “deprimente”, a causa della capacità limitata a soli 5 colpi.

 

SCHEDA TECNICA

Produttore: San Swiss arms Ag, Industrieplatz 1, 8212 Neuhausen am Rheinfall, Svizzera, tel. 00.41.52.67.46.565, fax 00.41.52.67.46.418, www.sigarms.ch, info@swissarms.ch

Importatore: Bignami spa, via Lahn 1, 39040 Ora (Bz), 04.71.80.30.00, fax 04.71.81.08.99, www.bignami.it, email@bignami.it

Modello: Sport Europe II

Destinazione d’uso: Tiro a segno

Tipo: carabina semiautomatica

Calibro: .223 Remington

Funzionamento: a recupero di gas con pistone a corsa lunga, otturatore rotante a due tenoni

Canna: lunga 363 mm, con sei righe ad andamento destrorso e un passo di 1:10” (250 mm)

Percussione: cane interno

Alimentazione: caricatore bifilare in plastica a presentazione alternata

Numero colpi: 5

Estrazione: estrattore a unghia posto sul lato destro dell’otturatore

Espulsione: espulsore a lamina solidale al castello

Mire: tacca di mira a tamburo con quattro aperture regolabile in altezza e derivazione, mirino a palo protetto da tunnel

Scatto: diretto, peso di sgancio 2.200 grammi

Sicurezze: manuale a leva sul fusto, ambidestra

Calciatura: in polimeri ad alta resistenza, scheletrata

Peso: 3.397 grammi Lunghezza totale: 833 mm

Materiali: acciaio al carbonio, calcio e astina in polimeri Finitura: parti in acciaio fosfatate grigie, parti in plastica nere

Numero del catalogo nazionale: 16.969 (arma sportiva)

Prezzo: 2.550 euro, Iva inclusa