Il Tribunale amministrativo regionale per la Sardegna ha respinto il ricorso di un cittadino di Sassari che chiedeva l’annullamento del provvedimento del prefetto di Sassari il quale gli aveva vietato la detenzione di armi e materie esplodenti.
Nell’udienza svoltasi nel gennaio scorso l’uomo, tramite i legali, aveva ribadito che il provvedimento prefettizio era illegittimo per eccesso di potere e difetto di motivazione. Ma secondo i giudici del Tar il ricorso deve essere respinto in quanto dalla documentazione allegata agli atti risulta “un approfondito accertamento da parte dell’Autorità amministrativa in ordine alla condotta del ricorrente. Da tale accertamento si è evidenziata una tendenza alla abitualità a condotte quali quella che da ultimo aveva portato alla adozione del provvedimento impugnato. Risultano, difatti, atteggiamenti minacciosi sia nei confronti dell’ultima convivente che della precedente. Infatti anche nei confronti della moglie, da cui si era separato, il ricorrente, secondo il rapporto della questura di Sassari, aveva tenuto tali condotte”. Secondo i magistrati “la detenzione delle armi si caratterizza, da un lato, per un’intrinseca pericolosità e, dall’altro, per la tenuità di un interesse socialmente apprezzabile, con la conseguenza che per l’adozione del decreto di divieto è sufficiente il convincimento dell’amministrazione in ordine alla possibilità che il detentore abusi dell’autorizzazione”.