Approfondendo la questione, l’azienda aggiunge che basta la sostituzione del trigger bar dello scatto Dare, con quello della configurazione Spear comprendente adesso differente grilletto con sicura a leva e, aggiungere uno spaziatore all’interno dello scatto.
L’idea della “conversione” di scatto e con retrofit kit appare originale: in passato si sono viste pistole con cane esterno che tramite uno switch potevano passare da azione mista a Dao, normalmente invece e per questa tipologia di armi, la trasformazione da Sa/Da a Dao avveniva con modifiche al pacchetto di scatto e ablazione della cresta del cane ma riguardo le striker operated, si tratterebbe di una novità. La Tm-9 dunque, dovrebbe essere la prima striker operated con scatto modulare.
Il peso di scatto del sistema in doppia azione Dare si aggira intorno ai 3.500 grammi mentre con la “trasformazione” semi Da Spear, il peso si abbassa intorno ai 2.500 grammi. Quando apparve la Tara Tm-9, in effetti l’arma non attirò su di sé particolari attenzioni, nonostante avesse particolarità abbastanza interessanti per l’epoca. Tra le prime ad esempio, ad adottare pulsanti di sgancio caricatore ambidestri ossia, funzionanti su ogni lato e non, con singolo pulsante reversibile; adottava poi una lunga, robusta e integrale porzione di guide per il carrello in acciaio (invece della più comune soluzione di due, più o meno corti, tratti di guida ricavati dal modulo interno in acciaio…) posizionata a centro arma in modo anche, di conferire maggiore rigidità alla flessione del fusto: per finire, la Tara Tm-9 dispone anche di un attrezzo di smontaggio-cacciaspine ospitato all’interno dell’impugnatura. Le TM-9 sono disponibili in configurazione Standard e Compact: la Standard con canna lunga 113 millimetri (4,48 pollici) e capacità di 17 colpi, la Compact con canna da 101 millimetri (3,97 pollici), 15 colpi nel caricatore; i pesi sono rispettivamente di 800 e 750 grammi scariche.
