Trump e il bando delle armi per i transgender

Circola in queste ore la notizia secondo la quale l’amministrazione Trump vorrebbe vietare la possibilità di possedere armi alle persone transgender, dopo il mass shooting di Minneapolis: l’Nra insorge

MINNEAPOLIS, MINNESOTA - AUGUST 28: A memorial to yesterday's shooting victims sits in front of Annunciation Catholic Church on August 28, 2025 in Minneapolis, Minnesota. A gunman fired through the windows of the church while students were sitting in pews during a Catholic school Mass, killing two children and injuring at least 17 others. The gunman reportedly died at the scene from a self-inflicted gunshot wound, according to police. (Photo by Scott Olson/Getty Images)

In queste ore sta tenendo banco negli Stati Uniti, e non solo, l’ipotesi secondo la quale l’amministrazione Trump starebbe pensando di vietare il possesso legale di armi alle persone transgender. La decisione, che per il momento è solo a livello di dicerie diffuse da alcuni organi di informazione (tra cui la Cnn), sarebbe scaturita dalle confidenze di due “funzionari a conoscenza delle discussioni interne all’amministrazione Trump” e sarebbe al momento a livello di “colloqui preliminari”. L’idea sarebbe saltata fuori, in particolare, dopo la sparatoria condotta da una persona transgender a Minneapolis pochi giorni fa, presso una chiesa cattolica, nella quale sono morti due bambini e ne sono stati feriti 21 e dalla constatazione secondo la quale le persone transgender non sono nuove a questo tipo di attacchi con armi da fuoco.

Sta di fatto che innanzi tutto sulla questione la Casa bianca ha rifiutato al momento di commentare in alcun modo, ma un portavoce del dipartimento di giustizia ha commentato che “il Dipartimento di giustizia sta valutando attivamente le opzioni per prevenire il modello di violenza che abbiamo riscontrato in individui con specifici problemi di salute mentale e disturbi da abuso di sostanze, ma al momento non sono state avanzate proposte specifiche di giustizia penale”.

Al di là delle dicerie e delle mezze smentite, la National rifle association (che, va ricordato, è stata tra i finanziatori della campagna presidenziale di Trump), ha già dichiarato nettamente che un siffatto provvedimento sarebbe del tutto incostituzionale: “La Nra non sostiene e non sosterrà alcuna proposta politica che imponga divieti radicali sulle armi che privino arbitrariamente i cittadini rispettosi della legge dei loro diritti sanciti dal Secondo Emendamento, senza un giusto processo”.