Centodieci membri del Parlamento europeo, di tutti gli schieramenti politici, appartenenti all'Intergruppo parlamentare biodiversità, caccia e ruralità hanno adottato una risoluzione volta a porre rimedio agli ingiustificati emendamenti proposti dalla Commissione europea volti a limitare la legittima acquisizione e il possesso delle armi da fuoco da parte di cacciatori e tiratori sportivi.
L'Intergruppo è favorevole alle misure proposte al fine di aumentare la tracciabilità delle armi da fuoco e lo scambio internazionale di informazioni fra le diverse forze di polizia. Manifesta, invece, l’assoluta contrarietà nei confronti della messa al bando di alcuni tipi di carabine semiautomatiche, i test medici, l'età minima, il limite temporale alla validità della licenza e la vendita on line.
Commentando la risoluzione, l'onorevole Karl-Heinz Florenz, presidente dell'Intergruppo biodiversità, caccia e ruralità, ha affermato: "Le armi da fuoco registrate possedute da cacciatori e tiratori sportivi non sono mai state il problema. Il vero pericolo è il possesso di armi illegali, che deve essere urgentemente affrontato".
Filippo Segato, segretario generale della Face, commentando il lavoro svolto dalla presidente del comitato Imco, Vicky Ford, ha dichiarato: "Il lavoro dell'onorevole Ford merita di essere lodato per il suo approccio equilibrato e i contenuti tecnici. In tempi resi agitati e turbolenti dal terrorismo e dalla radicalizzazione, le armi da fuoco divengono un argomento politicamente sfruttabile. Limitazioni ingiustificate all'acquisizione e alla detenzione delle armi da fuoco equivalgono a una prima vittoria dei terroristi sugli stili di vita e i diritti di 12 milioni di cacciatori e tiratori sportivi europei, che costituiscono uno dei gruppi sociali più controllati e rispettosi delle leggi dell'Unione europea. La risoluzione adottata dai membri dell'Intergruppo individua chiaramente i punti deboli della proposta della Commissione europea e chiama tutti i membri del Parlamento europeo a fare in modo che vengano evitate restrizioni laddove non esiste alcuna giustificazione".
Nella risoluzione, gli europarlamentari sollecitano la Commissione europea a sostenere il principio di sussidiarietà in materie riguardanti l'età minima, la periodicità e i test medici e adottare solo minime regole di base e specifiche tecniche per la custodia delle armi e delle munizioni, lasciando agli Stati membri la facoltà di decidere in merito.
Come misura per impedire ai criminali di manomettere un'arma da fuoco convertita in modo inappropriato, l'Intergruppo raccomanda l'adozione di norme di conversione comuni, per garantire che le armi da fuoco automatiche vengano convertite in maniera irreversibile. Questa soluzione consentirebbe di affrontare il problema delle armi da fuoco automatiche convertite in modo improprio che entrano nel mercato dell'Unione europea e di eliminare alla fonte tutti i problemi legati alla conversione illegale di armi a salve o disattivate.