Il segretario generale provinciale di Brescia del sindacato Uil-Polizia, Daniele Possemato, replica alle scioccanti dichiarazioni rese ieri dal segretario generale del Silp Cgil, Daniele Tissone
Il segretario generale provinciale di Brescia del sindacato Uil-Polizia, Daniele Possemato, ci ha inviato un comunicato nel quale replica alle scioccanti dichiarazioni rese ieri dal segretario generale del Silp Cgil, Daniele Tissone.
Riceviamo e pubblichiamo:
"Ho letto, con attenzione e imbarazzo, le dichiarazioni pubblicate a nome del sig. Daniele TISSONE Segretario Generale Nazionale del Sindacato di Polizia SILP CGIL il quale si è lasciato andare con una interpretazione quantomeno fantasiosa di ciò che è il noto Decreto Lgs 104/2018.
Lo ammetto, ho preferito rileggere l’articolo nella speranza di scoprire di aver letto o almeno capito male le dichiarazioni riportate, ma come ben sa non è stato così! Da anni seguo le evoluzioni normative in materia di armi, sia per dovere professionale che per curiosità personale e, da sempre mi sono astenuto dal rilasciare note stampa o dichiarazioni ufficiali stante il fatto che rivesto, con passione e dedizione, la carica di Segretario Generale Provinciale del Sindacato UIL-Polizia di Brescia ma, stavolta non posso tacere.
Bisogna chiarire a TUTTI, e forse soprattutto a chi parla senza prima leggere né il Decreto né la Circolare esplicativa emanata pochi giorni fa dal Ministero, che quanto sta accadendo altro non è che l’esplicitazione esasperata di una fake news.
Mi permetta di entrare nel merito solo della fake news tralasciando il mio pensiero sul Decreto.
Daniele Tissone: “Non si risolve il problema della sicurezza dando a tutti i cittadini la possibilità di avere facilmente un’arma in casa, con una semplice comunicazione via mail alle forze dell’ordine e senza alcun obbligo di avvisare i propri familiari maggiorenni che si detiene in casa una pistola.
In realtà: già dal 2014 sul sito ufficiale della Polizia di Stato, in ossequio alle norme del Codice Amministrazione Digitale era possibile denunciare la detenzione dell’arma in modalità telematica. Oltretutto sembra quasi ignorare che la detenzione è semplicemente una conseguenza (nella maggior parte dei casi) all’autorizzazione di una licenza per tiro a volo o una licenza di caccia. Per ciò che riguarda l’obbligo di avvisare famigliari conviventi stiamo parlando di un obbligo mai esistito.
Daniele Tissone: Aumentare il numero e la potenza delle armi possedute, facilitando la detenzione e riducendone i controlli, non costituisce un bel segnale, considerato che, in una società maggiormente armata, anche i malintenzionati si doteranno di armi e strumenti da fuoco sempre più efficaci, col rischio di provocare una escalation inaccettabile
In realtà:la riduzione dei controlli non si evince in alcun punto, tutt’altro! Sono stati già resi disponibili i fondi per ciò che attiene l’informatizzazione e l’interscambiabilità dei dati tra gli Stati Membri e questo si traduce in un passo avanti in termini di accertamento e controllo.
Daniele Tissone: A un Paese che ha nel G8 il triste primato del maggior numero di omicidi commessi con armi da fuoco, l’approvazione di tale norma non farà che aggravare i problemi anziché risolverli
In realtà: non solo questo dato non corrisponde al vero, ma è anche poco elaborato. La storia dell’Italia è fatta anche, ahimè, di storie di camorra…..mafia….’ndrangheta….sacra corona unita….bande locali…..Confondere gli omicidi con gli incidenti occorsi ai legali detentori di armi è deleterio.
Mi sento di concludere dicendo al caro collega che non necessariamente una carica istituzionale deve dire la sua (?) in circostanze che esulano dall’attività sindacale, altrimenti questa diventa attività politica, in questo caso bieca".