Sotto il commissariamento di Igino Rugiero, l’Uits ha indubbiamente sfondato ogni record in termini di interrogazioni parlamentari, con richieste di chiarimenti ai ministeri vigilanti sulla situazione nella quale versa la Federazione del Coni dedicata al Tiro a segno.
Lo scorso 16 giugno ne sono arrivate alla Camera altre tre, da parte di altrettanti deputati: Galeazzo Bignami, di Fratelli d’Italia, firmatario di una delle tre, e i leghisti Emanuele Cestari e Roberto Paolo Ferrari, co-firmatari delle altre due.
La prima interrogazione (4/09545) è indirizzata al ministero della Difesa e a quello per la Pubblica amministrazione, e intende approfondire il nodo del rinnovo del contratto al segretario generale Uits, Walter De Giusti (rinnovo, peraltro, oggetto già di un esposto-denuncia di Gianfranco Mantelli alla procura della Repubblica di Roma): “nei giorni scorsi”, si legge nell’interrogazione, “dopo circa due mesi dalla sottoscrizione, è stata pubblicata sul sito ufficiale della Uits la deliberazione del commissario straordinario Uits n. 25/21 del 2 aprile 2021, con cui il colonnello Rugiero, nella sua veste commissariale, il cui mandato è peraltro in via di conclusione, dopo avere finalmente indetto le elezioni, ha disposto il rinnovo – quadriennale – del contratto dirigenziale del segretario generale, in scadenza il 30 aprile 2021; l’oggettiva circostanza è costituita dal fatto che la delibera del Commissario sia intervenuta in limine del suo mandato, mentre, l’aspetto più grave è costituito dalla mancanza di una regolare gara selettiva, secondo legge, posto che non vi è stato nessun bando, nessun concorso, nessuna candidatura, nessuna selezione, nessuna evidenza pubblica, nessuna comunicazione alle Autorità preposte al controllo”. Cestari e Ferrari chiedono quindi ai ministeri “se e di quali informazioni sia in possesso il Ministro interrogato; se e quali iniziative intenda intraprendere il Ministro interrogato in relazione all’attività amministrativa dell’atto di nomina”.
La seconda interrogazione, sempre a firma dei leghisti Cestari e Ferrari, riguarda il nodo dell’esclusione degli ultrasessantacinquenni dalla rosa dei candidati all’elezione per la presidenza e il consiglio: “in data 10 marzo 2021 era pubblicato il parere n. 1/2021 del Collegio di garanzia dello sport del Coni, Sezione V Consultiva, Su richiesta di parere presentata dal Segretario Generale del Coni dottor Carlo Mornati, con oggetto una interpretazione della cosiddetta legge Madia (n. 124 del 2015) sulle limitazioni degli incarichi per i pensionati alle elezioni per le cariche di vertice della Uits; tale interpretazione stride con diversi precedenti di enti come quelli del Presidente dell’Aci rieletto (nel novembre 2020), a 75 anni, del Presidente dell’AeCI (nel luglio 2020), eletto a 73 anni, nomine ratificate dal Coni e decine di presidenti di sezioni di Tsn (anch’esse insieme enti pubblici e associazioni sportive esattamente come la Uits) ex dipendenti della pubblica amministrazione pensionati ultrasessantacinquenni, la cui nomina, peraltro, è stata regolarmente ratificata dalla Uits”. I firmatari, quindi, chiedono ai ministeri “se di quali in formazioni sia in possesso il Ministero interrogato; se e quali iniziative, per quanto di competenza, intenda assumere affinché non sia esclusa la possibilità di fruire del prezioso apporto di soggetti dotati di esperienza e volontà pur in situazione personale di pensionamento”.
La terza interrogazione, a firma di Galeazzo Bignami di Fratelli d’Italia, è indirizzata alla presidenza del consiglio e al ministero della Difesa e sottolinea che “con atto n. 4002 del 23 aprile 2021, il Commissario straordinario ha convocato per il 2 e 3 luglio 2021, a Roma, l’assemblea nazionale, al fine di rinnovare le cariche elettive tra cui quella del presidente, carica per la quale risulterebbe si sia candidato lo stesso commissario; lo statuto dell’Uits, modificato in data 8 marzo 2021, ma non approvato dall’assemblea nazionale, all’articolo 18 disciplina il consiglio direttivo come organo composto dal presidente nazionale e da 12 membri; il Collegio di garanzia dello sport del Coni, ha espresso un parere secondo cui non sarebbero né candidabili, né nominabili alla carica di presidente nazionale dell’Uits se non per un periodo di un anno, coloro che hanno superato i 65 anni di età e sono pensionati; tuttavia, un ulteriore parere della Funzione Pubblica richiesto da alcune sezioni di Tsn, enuncia che l’assetto a “base volontaria” dell’ente pubblico porterebbe ad una eccezione della Legge Madia e quindi chiunque sarebbe eleggibile o nominabile; si tratta di un tema complesso che potrebbe avere anche forti impatti sulla vita dell’associazione, se non fossero riconosciuti la base associativa dell’Uits i tagli alle spese, la necessità di concorsi pubblici per le assunzioni e altro”. Bignami chiede quindi al ministero e alla presidenza del consiglio “se non ritenga necessario adottare iniziative di competenza per dirimere la controversia circa lo stato dell’Uits come ente a base associativa o meno e di conseguenza per chiarire tutti i dubbi circa il numero dei consiglieri, le modalità della loro nomina o elezione e gli altri aspetti relativi all’organizzazione dell’ente stesso” e “se non ritenga di procedere ad adottare iniziative di competenza per annullare l’assemblea elettiva in programma, in attesa di chiarire questi punti e, in particolare, in attesa di chiarire le caratteristiche dei candidati in termini di età e di numero; se non ritenga anche di dover intervenire a rimuovere l’attuale Commissario straordinario che, a quanto si apprende, avrebbe proceduto ad apportare modifiche allo statuto per potersi candidare senza l’approvazione dell’assemblea nazionale”.
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